Gianfelice Imparato |
Napoli - La dura legge dello spettacolo è stata applicata anche stavolta. Qualsiasi cosa accada thè show must go on. E così ieri sera alle 21 il sipario del teatro comunale Traiano di Civitavecchia si è alzato regolarmente. «Non ti pago» è andata in scena. Del resto, il pubblico era già stato avvertito. «Per motivi di salute - si leggeva infatti da giorni sul sito ufficiale Luca De Filippo non potrà interpretare lo spettacolo. Ð suo personaggio verrà interpretato dall'attore Gianfelice Imparato che lo ha già interpretato al Piccolo di Milano con grande successo». Nella sera più difficile è toccato dunque ancora una volta all'attore stabiese, noto al grande pubblico per rinterpretazione del portasoldi don Ciro nel film «Gomorra», calarsi, al posto di Luca, nel personaggio di Ferdinando Quagliuolo. Era stato chiamato in tutta fretta quando, dopo le rappresentazioni napoletane all'Augusteo, il capocomico e regista della commedia di Eduardo aveva dovuto assentarsi per Gianfelice Imparato «L'ho sostituito sul palcoscenico anche ieri sera Lui voleva così» motivi di salute.
La scelta era caduta su Imparato per le sue indiscutibili capacità recitative dimostrate, in passato, più di una volta proprio all'interno della compagnia di De Filippo al quale era legato da un rapporto molto solido. Intorno alle 18 gli attori, raggiunti da pochi minuti dalla ferale notizia, non sapevano ancora cosa sarebbe successo in serata. Lo stesso Imparato, contattato una prima volta sul cellulare, affermava: «Non sappiamo se reciteremo o no. Sto appunto andando in teatro per incontrare i miei colleghi». La decisione in realtà era già stata presa dall'attore scomparso e affidata alla moglie Carolina Rosi. Che l'ha custodita con riservatezza e devozione e, a sua volta, nel momento del dolore l'ha comunicata alla compagnia. «Si va in scena - ha informato il sostituto - secondo la volontà di Luca, ripetuta a Carolina». Imparato avrebbe voluto sottrarsi a qualsiasi altro commento. Poi però ha aggiunto: «Saliremo sul palco sapendo che a lui avrebbe fatto piacere così. Solo questo ci anima, in questo momento. Per il resto, come potete immaginare, siamo distrutti». Trentuno anni fa, in occasione della morte del padre, era stato Luca ad applicare la legge dello spettacolo. La sera del 31 ottobre del 1984 la compagnia di Eduardo De Filippo metteva in scena al Diana «Chi è cchiu' felice 'e me!» del quale il grande drammaturgo aveva curato la regia. Eduardo era malato. La notizia della sua morte arrivò probabilmente a Luca durante l'intervallo tra il primo e il secondo atto. L'attore non disse nulla. E affrontò la seconda parte della rappresentazione dissimulando i suoi sentimenti. Ricorda Giuseppe De Rosa, che faceva parte della compagnia: «Solo alla fine, a sipario chiuso Luca ci comunicò che Eduardo era scomparso».
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