venerdì 12 agosto 2016

Ricorso al Tar, il Comune di Vico Equense si costituisce

Vico Equense - Il ricorso al Tar dell’ex Consigliere comunale Mariateresa Eusebio, contro la vittoria al ballottaggio di Andrea Buonocore, sarà discusso il 22 novembre prossimo. Nei giorni scorsi, l’atto è stato notificato al Sindaco e ai Consiglieri comunali. Il Comune di Vico Equense ha deciso che si costituirà, dando mandato per la propria difesa all’Avvocato Concetta Buonocore di Positano. L’obiettivo della ricorrente è di far annullare il ballottaggio che ha visto prevalere Buonocore con una differenza di 32 voti su Maurizio Cinque. L’ex Consigliere comunale ha invitato i Giudici Amministrativi a predisporre l’acquisizione della documentazione medica di chi ha preferito il voto domiciliare. Casi raddoppiati tra primo e secondo turno, si passa da 35 a 81. In alternativa, Eusebio vuole ottenere dal Tar il via libera al riconteggio complessivo delle schede oltre a nuove verifiche sui verbali delle singole sezioni. Mariateresa Eusebio è stata candidata consigliere comunale, non eletta, alle recenti elezioni amministrative raccogliendo 492 voti nella lista “Vico 2020” collegata al candidato sindaco, non eletto, Maurizio Cinque. L’ex Consigliere Eusebio sulla vicenda ha chiarito i motivi della sua scelta, che non ha registrato unanimità di vedute tra gli esponenti della sua coalizione: “In primis – spiega Eusebio - la decisione di adire le vie legale è stata esclusivamente mia e di un gruppo di miei elettorali che crede nel rispetto delle leggi e nella trasparenza più totale. In secondo luogo chi mi conosce sa che non sono un burattino nella mani di qualcuno e che dietro di me non c’è alcun burattinaio che muove fili e che guida le mie azioni. Né tanto meno il mio ricorso è dettato dal non riuscire ad accettare la sconfitta o il volere del popolo, anzi proprio alla luce dei circa 500 cittadini che mi hanno dato fiducia, dei quasi 6000 che hanno creduto nel progetto del cambiamento che io ho “sposato” e dei soli 32 voti di differenza, è giusto che il Popolo sia garantito e tutelato. Chiedere il riconteggio delle schede difatti non significa altro che controllare e suggellare la volontà del popolo e del suo voto. Riguardo poi le “ombre” dei voti domiciliari non ho fatto altro che portare all’attenzione delle autorità i verbali dei presidenti di seggio debitamente sottoscritti in cui si dichiara in alcuni casi che gli elettori non sono stati trovati nelle loro abitazioni e, in altri, che gli elettori si sono rifiutati di votare in quanto non avevano fatto alcuna richiesta di voto domiciliare.”, conclude Mariateresa Eusebio.

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