Giuseppe Tito |
Meta - «Nessun politico della penisola sorrentina è collegato alla vicenda della registrazione all'hotel Ramada dell'intervento del governatore Vincenzo De Luca. Se fosse successo l'avrei saputo». Lo garantisce Giuseppe Tito, sindaco Pd di Meta presente all'incontro "incriminato" in cui il presidente della giunta regionale è stato "catturato" mentre invitava, con un atteggiamento ironico, a far votare Sì al referendum a suon di «clientele» e «fritture». Parole che sono costate a De Luca l'iscrizione nel registro degli indagati per l'ipotesi di istigazione al voto di scambio. La Procura della Repubblica di Napoli vuole fare chiarezza sull'episodio ed è pronta ad acquisire la lista dei 300 amministratori locali accorsi all'hotel Ramada. Qualcuno di loro potrebbe essere ascoltato dai magistrati a proposito dell'audio diffuso dal Fatto quotidiano con un "colpo" del giornalista Fabrizio d'Esposito. Assieme a Tito, a Napoli, c'era anche il sindaco di Piano di Sorrento Vincenzo Iaccarino, accompagnato nell'occasione dal suo collaboratore e amico Vincenzo Califano. Che qualche giorno dopo hanno accolto proprio De Luca in penisola sorrentina, in particolare nel dibattito pro Sì di Villa Fondi. Le rassicurazioni fatte trapelare da Tito ad agorainforma. it - che si difende quando nessuno lo accusa - tendono a smorzare voci che stanno circolando all'interno delle amministrazioni della penisola e dello stesso establishment napoletano democrat. (Fonte: sd da Metropolis)
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