Non è semplice affrontare la vita quando si convive con il disturbo dello spettro autistico. Le famiglie si sentono sole, abbandonate dalle istituzioni. Oggi sul quotidiano Il Mattino è stata pubblicata la storia di una famiglia. “Ada e Luca, - si legge nell’articolo di Paolo Barbuto - sposi giovani e felici, genitori di Enrico che oggi è un ragazzino di dieci anni simpaticissimo, vivace, sano; poi li rivedi dopo due anni, all'arrivo di Lorenzo, sperduti e preoccupati perché il loro secondo bimbo è autistico; infine li immagini sei anni fa alla nascita di Leonardo, stavolta già segnati dalla sfida della malattia e (purtroppo) esperti, quando si rendono conto che anche il più piccolo è autistico.” Tre bimbi, due autistici. Chi di noi saprebbe affrontare questa situazione? L’autismo stravolge completamente la vita dei genitori, che pur amando incondizionatamente i loro figli, sono “costretti” a cambiare totalmente il loro modo di vivere per avvicinarlo quanto più possibile alle esigenze di questi bimbi “speciali”. I genitori sono preoccupati per il passare del tempo, vogliono costruire delle soluzioni per garantire loro un futuro sereno anche quando non ci saranno più. «Per adesso – si legge - sono bambini e in qualche modo il mondo si occupa di loro. Ma fra dieci anni, quando avranno superato la scuola dell'obbligo sapete quale programma è previsto per loro in Italia? Nessuno». Secondo alcune stime in Italia le persone colpite sono circa mezzo milione. Lo Stato si occupa di loro in maniera adeguata solo fino ai 18 anni, poi tutto il peso ricade sulle famiglie.
Da le inchieste di Repubblica: AUTISMO, CURE NEGATE AI MAGGIORENNI
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