Vico Equense - Le Pacchianelle: personaggi, simboli ,fantasia, mistero, figuranti.
Erano 8 ragazzine vestite da contadinelle (il termine dialettale Pacchianelle indica le giovani contadine di paese) , oggi sono oltre 300.
Pacchiane, pacchianelle, contadini, pastori, acquaiole, lattai, vignaioli, pescatori,
personaggi biblici , angeli a cavallo, angioletti a piedi a circondare il gruppo della
Natività, i Magi.
Già, i Magi, protagonisti dell’Epifania, ideali rappresentanti di tutti i popoli, una
casta di sapienti, identificati dalla tradizione cristiana, come sovrani orientali
collegati alla civiltà arabo – caldaica che partendo da luoghi diversi, parlando
lingue diverse, viaggiando per centinaia di chilometri, superando dubbi ed
avversità, seguendo la luce splendente di una stella, si incontrarono lungo la strada
e raggiunsero la meta che ha dato senso al futuro dell’umanità, incontrando quel
Bambino annunciato dalle Sacre Scritture, a cui resero omaggio con i loro
significativi doni.
E nel corteo della Pacchianelle il gruppo dei Magi, diviso in tre sequenze , è
sempre atteso con grande meraviglia.
Presentandosi in modo pomposo, su splendidi cavalli riccamente bardati, i Magi,
appaiono con le loro lunghe e larghe palandrane, con i grandi paludamenti d’oro e
d’argento che danno l’idea di una fantastica ricchezza, ostentata comunque con
molto decoro.
Immerso in un’atmosfera irreale, ciascun Magio è accompagnano da personaggi
che compongono il proprio seguito: il mazziere con l’emblema, il portatore del
nome, i valletti, i servitori con i doni , i paggi con i flabelli, i palafrenieri.
Il tutto accompagnato e presentato con dovizia di particolari decorativi quali armi,
scettri, anfore, oggetti da vario genere, scrigni, animali esotici.
E quei personaggi, a rappresentare Melchiorre (porta in dono “la mirra", simbolo
che preannuncia le sofferenze e la morte in croce di Gesù), Baldassarre
(“l’oro" è il suo dono a rappresentare la regalità di Cristo), Gaspare ( recante “
l’incenso “, considerato il simbolo della divinità di Cristo), diventano emblema
della vita cristiana che ci circonda di tanti uomini e donne di buona volontà che si
muovono e si fanno pellegrini della verità illuminata dalla stella di Betlemme.
E per accrescere la singolarità di quel mondo esotico e fiabesco, ai Magi si
accompagnano “ le Georgiane “, donne del grande Caucaso, dedite ala pastorizia e
all’agricoltura, ma che sapevano diventare austere allorquando dovevano
partecipare ad un evento.
La raffinatezza e i colori sgargianti dei vestiti, la particolarità degli accessori e
dell’oggettistica si fondono nei numerosi personaggi che popolano le scenografie
dei tre mitici sovrani, e vedendoli sfilare viene da chiedersi : che cosa manca alla
bellezza dei gruppi per essere quadri di storia? (Fonte: G.V.)
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