giovedì 14 marzo 2019
Vico Equense calcio. L'onnipresente Raganati: "Sotto con il Ponticelli, crediamoci fino alla fine"
Il Vico Equense sta intensificando la preparazione in vista del match con il Ponticelli, valido per la quartultima giornata della regular sessione che si giocherà sabato a Massaquano (fischio di inizio alle 15). Mister Spano dovrà probabilmente fare a meno di Francesco Correale (distorsione alla caviglia), D'Urso (lesione del menisco del ginocchio destro) e dell'argentino Bordagaray, fermato da un problema all'adduttore della coscia destra. Tutti gli altri elementi dell'organico sono però a disposizione, compreso ovviamente il difensore Alberto Raganati, onnipresente quest'anno visto che ha messo piede in campo in tutte le gare di campionato. Raganati è uno dei simboli della squadra e non solo perché figlio d'arte visto che il papà ha vestito anche lui la maglia del Vico. Alberto, infatti, è onnipresente anche dopo gli allenamenti visto che collabora con la Scuola Calcio di Giovanni Ferraro ed ha una passione "feroce" per il calcio. "Sono fiero ed orgoglioso di quanto stiamo facendo, di questo club e di noi ragazzi di Vico che ne difendiamo i colori, però certo non mi accontento. Fin quando non vedremo gli altri arrivare primi al traguardo, dobbiamo dare tutto per provare a vincere il campionato. Abbiamo trovato un punto di equilibrio nelle ultime settimane sia tatticamente che fisicamente. Adesso contro il Ponticelli non possiamo sbagliare". Il Vico Equense vuole calare la cinquina essendo gli azzurro-oro reduci da quattro successi consecutivi, Raganati vorrebbe tornare al gol visto che il vizietto non l'ha perso: "Sono fermo a quello in campionato con la Maued, eppure ci sono andato spesso vicino provando a sfruttare l'elevazione sui calci d'angolo". È una delle sue caratteristiche migliori, l'altra è quella di essere un difensore molto pulito negli interventi: "Ho rimediato un solo cartellino giallo sin qui, per qualcuno forse è troppo poco visto il mio ruolo ma io credo che sia un discorso legato al mio modo di giocare perché evito di forzare alcuni interventi".
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