Il Consiglio di Distretto Sarnese Vesuviano non ha approvato le nuove tariffe del gestore idrico GORI per il periodo 2020-2023.
Ad annunciarlo con soddisfazione i 13 consiglieri distrettuali eletti nelle liste dei “Comuni per l’acqua pubblica”. Deciso, invece, all’unanimità il rinvio della seduta con l'impegno a bloccare gli aumenti e approfondire la possibilità tecnica di poter ridurre le tariffe.
“Un successo non scontato, dovuto anche alla generosa mobilitazione di tanti cittadini e comitati – sottolineano i rappresentanti – che ha permesso di bloccare altri ingiustificati rincari delle bollette in un momento di drammatica crisi economica, anche alla luce degli esorbitanti aumenti del 31% già applicati nel quadriennio 2016-2019, da sommare al 35% del periodo 2012-2015, a cui ci eravamo opposti in tutte le sedi”. Una situazione socialmente insostenibile che ha portato le tariffe Gori ad essere di gran lunga le più alte della Campania e tra le più pesanti d'Italia.
“Con questa decisione il Consiglio di Distretto ha stabilito che esistono le condizioni per una riduzione delle tariffe – ribadiscono sindaci e consiglieri - tenendo anche conto delle ingenti risorse pubbliche per investimenti che sono in arrivo nei prossimi anni tra fondi europei e la programmazione del Recovery Fund”.
Una risposta concreta ai bisogni materiali di famiglie che non riescono a pagare bollette così salate, alle necessità di un milione e mezzo di cittadini colpiti da disservizi quotidiani e una scarsità di investimenti sulla rete idrica e fognaria che ha provocato innumerevoli danni all’ambiente e alla salute collettiva.
“Indispensabile adesso – concludono gli esponenti del gruppo – procedere alla redistribuzione delle quote azionarie di GORI SpA ai Comuni e chiudere definitivamente la lunga stagione del commissario straordinario, per ripubblicizzare il servizio idrico e promuovere una gestione pubblica, solidale ed efficiente”.
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