venerdì 17 settembre 2021

Regionali 2015 in Campania, Flora Beneduce assolta dall'accusa di voto di scambio: il fatto non sussiste

Vico Equense - “La fiducia che ho sempre nutrito nei confronti della magistratura è stata ripagata”. Così Flora Beneduce, Consigliere per la Sanità del governatore campano Vincenzo De Luca, ha accolto la sentenza di assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste. Si mette, così, un punto all’annoso procedimento giudiziario aperto dalla Procura della Repubblica di Napoli nei confronti della Beneduce con l’accusa di voto di scambio, ipotesi poi risultata infondata, in relazione alla campagna elettorale del 2015, in cui la stessa era candidata al Consiglio regionale della Campania. A difenderla, l’avvocato Alfredo Sorge. “La vicenda non mi ha solo provocato un enorme dolore legato alla consapevolezza della mia innocenza, ma è stata anche lesiva della mia immagine – dice la Beneduce -. A distanza di sei anni arriva una sentenza che mi rende giustizia e che riabilita, anche agli occhi dei detrattori, la mia figura di donna delle istituzioni, integra e trasparente. Per molto tempo sono stata nel limbo dell’attesa e oggi finalmente posso dirmi soddisfatta perché è stata acclarata la verità ed è tornato alla luce il mio profilo, il mio impegno, la mia dedizione alle persone e al Consiglio regionale. Nel mio percorso di vita ho sempre messo al centro la relazione con gli altri e la volontà di rispondere alle loro esigenze: lo sanno i mei pazienti e lo sa chi mi ha conosciuta negli anni dell’impegno politico. Ho lavorato al fianco delle fasce deboli, delle minoranze, delle donne e sono stata portavoce di tante richieste, a sostegno delle famiglie e della medicina territoriale, che ho trasformato in proposte di legge e mozioni, votate poi all’unanimità dal Consiglio regionale. Oggi mi sembra di aver ritrovato tutto l’entusiasmo per essere ancora al servizio delle persone, come ho sempre fatto, nonostante il fango e i clamori mediatici costruiti per screditare il mio impegno politico, e come sempre farò”. L’Avvocato Sorge dichiara che la infondatezza della contestazione appariva evidente sin dall’avvio del procedimento anche in presenza delle intercettazioni poi rivelatesi inutilizzabili.

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