domenica 19 settembre 2021

Sinodo sulla sinodalità 2021- 2023

di Anna Guarracino, Animatore della Cultura e della Comunicazione

Un punto di svolta in un tempo difficile per la società e per la chiesa ci arriva con il sinodo dei vescovi, promosso da papa Francesco. Sarà biennale: inizia a ottobre 2021 e si concluderà nel 2023. Non trattasi di una semplice convocazione per la disamina della situazione storica attuale, ma di un vero processo che investirà la Chiesa tutta, partendo dal basso, cioè da chi spesso non ha voce ed è irraggiungibile, perché abita la periferia e/o si trova in situazione di emarginazione. Richiederà al popolo di Dio “ Comunione, partecipazione e missione ” (questo è il titolo del sinodo sulla sinodalità). Dal titolo e dal logo ideato per l’evento si comprende bene il significato del percorso: il titolo sintetizza le azioni richieste, mentre il logo le esplicita graficamente evidenziandone la forza motrice che non risiede nell’uomo ma nello Spirito Santo. Suor Nathalie Becquart che ci ha presentato il programma previsto dalla Chiesa per questo sinodo, lo ha definito come un tempo di grazia, di conversione, di nuovi entusiasmi e di nuovi sogni, fatti con gli occhi di Dio. La chiesa si porrà in ascolto e seguendo la Parola, spinta dallo Spirito, si incamminerà verso nuovi traguardi. Per meglio far capire questo cammino che investirà tutti e non solo gli ecclesiastici, la Suora relatrice, fervente promotrice di questo cambiamento, lo ha spiegato ricorrendo alla metafora di un popolo che sta sulla stessa barca e, remando tutto insieme, avanza verso l’altra riva.
  Andando a esaminare la metafora si comprendono bene i principi che animano la rotta: si sta tutti insieme e cioè ognuno ha un proprio ruolo e ognuno deve contribuire, in base alle proprie capacità, all’avanzamento della barca. Non c’è differenziazione tra poteri o ruoli e neppure c’è discriminazione di sesso, di etnia, di condizione, ecc: tutti agiscono, coralmente insieme, in cammino. In quest’ottica si ravvisano due significative novità che indicano cambiamento, apertura e innovazione della Chiesa, contro il tradizionale centralismo romano: da una parte si ravvede la valorizzazione della donna all’interno della Chiesa e Suor Nathalie Becquart ne è un esempio, essendo lei la prima donna religiosa a ricoprire un ruolo importante, all’interno dell’organizzazione ecclesiale, prima inaccessibile alle donne: è difatti sottosegretaria al Sinodo dei vescovi; dall’altra si prefigura un​ ampliamento del concetto di collegialità episcopale che considera il dinamismo delle chiese locali e si apre a tutto il popolo di Dio. Si archivia così il precedente clericalismo a favore del protagonismo laicale. Sono questi segni di modernità di una Chiesa che non si ferma alla tradizione, ma fedele alla Parola di Dio, va avanti e si rinnova, sotto la continua e fervida azione dello Spirito Santo. Per quanto riguarda il programma del sinodo, suor Nathalie ci ha illustrato le tre tappe previste per il processo e i dieci nuclei tematici considerati, sintetizzati in un vademecum preparato per i fedeli che presto sarà diffuso nelle parrocchie diocesane. Suggestiva è stata l’immagine che la relatrice ha evocato per indicare questa svolta della Chiesa: è il popolo di Dio che danza insieme, sospinto dal soffio dello Spirito Santo. Dunque la Chiesa non ha futuro se non diventa sinodale. A noi, che abbiamo ascoltato con tanta attenzione e con tanta speranza, ora non ci resta che augurare a tutti un buon cammino cristiano, alla luce di queste nuove indicazioni. 

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