Vico Equense/Sorrento - Anche oggi l’argomento che tiene banco nelle pagine dei quotidiani locali è la sanità pubblica. All'indomani dell'incontro dei sindaci della Penisola Sorrentina con il direttore generale dell'Asl Na 3 Sud, Gennaro Sosto, si riaccende la contestazione civica sulla delicata materia della sanità ospedaliera. L'Unità Pastorale della Penisola Sorrentina, con il mondo dell'associazionismo territoriale, torna a mobilitarsi per incalzare la direzione generale e la stessa Regione Campania a dare risposte risolutive alle criticità dei due nosocomi dell'area, il "De Luca e Rossano" di Vico Equense e il "Santa Maria della Misericordia" di Sorrento. L'esito del summit tra i sindaci e Sosto non ha soddisfatto i cittadini, da qui l'iniziativa da parte dell'Unità Pastorale che ha organizzato un incontro pubblico martedì, nella Cattedrale di Sorrento, con la partecipazione di Sosto e del Vescovo. Si muove anche il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, che giovedì sarà in audizione in Regione: un'occasione per ribadire le carenze e richiedere interventi tempestivi. “Negli ospedali riuniti della penisola sorrentina – si legge in un articolo di Salvatore Dare su Metropolis - si arriva al punto che pazienti con fratture pronti a essere operati, vengono preparati anche con somministrazione di antibiotici, trasferiti in sala operatoria ma rispediti in corsia poco prima dell'intervento che salta. Motivo?
I soliti; problemi di personale, altre urgenze e disagi che si ripercuotono sia sulle possibilità di medici e operatori di prestare un servizio di qualità. Tutto ciò procura rischi anche per le posizioni dei dottori che finiscono nel mirino dei pazienti che minacciano di presentare denunce. Per non parlare di una neo mamma che deve subire un intervento alla gamba per una frattura e che è ricoverata da decine di giorni: è in fase di allattamento e di andare sotto i ferri sinora non se ne parla.” Tutto ciò porta i pazienti anche a preferire altre strutture, basti pensare che a Vico Equense in media negli ultimi giorni sono appena 14 i ricoverati: un dato che fa temere che l'ospedale possa essere dribblato anche per casi più urgenti e divenire un plesso fantasma da chiudere.
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