martedì 30 novembre 2021

Vico Equense. Sette anni fa l’abbattimento dell’ecomostro di Alimuri

Vico Equense - Sette anni fa fu abbattuto l’ecomostro di Alimuri, l’orrido scheletro di albergo abbandonato dal 1964. Era il 30 novembre 2014, e il rudere di 18.000 metri cubi venne giù con la dinamite in pochi secondi. Un giorno importante per il recupero di un pezzo della nostra costa deturpato da un manufatto, tanto pericoloso quanto vergognoso per l'intera comunità, se non altro per il tempo in cui è durata l'abominevole presenza del mostro di Alimuri, sull'ultima parte del nostro bellissimo litorale. Una giornata storica, grazie a sindaci e amministratori coraggiosi. Tra gli artefici di questa demolizione, oltre all’ex Sindaco Gennaro Cinque e all’ ex Assessore all’Urbanistica Benedetto Migliaccio, c’è Antonio Elefante, ingegnere ed ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Vico Equense. L’Alimuri era una struttura di 18mila metri cubi realizzata in un’area di alto valore paesaggistico, destinata a diventare un albergo di lusso con 150 camere. Risale al novembre del ’63 l’autorizzazione ambientale rilasciata ai proprietari del suolo dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici. La licenza edilizia è arrivata l’anno successivo. Poi l’inizio dei lavori, cui hanno fatto seguito sospensioni, ritardi fino ad arrivare allo stop definitivo. Lo scheletro di cemento è rimasto in uno dei più suggestivi angoli della penisola sorrentina per mezzo secolo.

  Molte sono state le strade intraprese negli anni per cancellare lo scempio; quella scelta dal Comune di Vico Equense è riuscita a dare alla storia Alimuri il giusto «the end». La parola fine è stata messa pure sulla vicenda giudiziaria che si scaturì successivamente. Il Consiglio di Stato con un’articolata sentenza ha affrontato minuziosamente tutti gli aspetti della controversia vicenda, confermando la bontà dell'azione amministrativa, sia per quanto riguarda la demolizione, che per il rimborso delle spese sostenute dal Comune, che ammontano a più di 420 mila euro. Una vittoria che rende finalmente giustizia all'Ente rispetto a un privato che si è sempre opposto alle legittime azioni dell’ Amministrazione di Vico a tutela del territorio e dell'ambiente.

 

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