di Mariella Parmendola da la Repubblica Napoli
Dopo una delle salite più faticose, appena superate le curve di Positano, i ciclisti del Giro d'Italia si sono ritrovati in un tratto unico al mondo. Con il mare a destra e sinistra della stretta strada, a picco su due Golfi. Da un lato Napoli e dall'altro Salerno. È il panorama unico che offre Sant'Agata prima di arrivare, come hanno fatto i corridori, a Sorrento. Tanto sforzo, pedalata dopo pedalata, e bellezza regalata dalla natura per i ciclisti lungo il percorso, di ieri pomeriggio, tra le costiere amalfitana e sorrentina. Ma in una giornata di festa per la Campania c'è chi ha voluto ricordare come proprio su quel pezzo di strada, così spettacolare, sono troppe le vittime di incidenti stradali. E spesso sono di giovani le vite spezzate. Perciò chiedono più sicurezza e lavori di manutenzione stradale i ragazzi del Forum di Agerola, che hanno mostrato uno striscione quando il Giro d'Italia è passato sui tornanti di Ravello. Sono gli amici di Nicola Fusco, il ventinovenne precipitato in una scarpata di quei tornanti appena lunedì scorso, mentre guidava uno dei bus turistici della società di trasporto del padre. " La Costiera Amalfitana come una roulette russa, oggi a Nicola domani a chi bussa?", è l'interrogativo che si legge su un drappo bianco con una scritta rossa e nera.
Altri cartelli di protesta sono stati affissi in diversi punti della sesta tappa del Giro, mentre un gruppo di manifestanti ha mostrato le spalle ai ciclisti in segno di protesta. La giornata però per chi, in occasione di una manifestazione sportiva, vuole ricordare il passato, recentissimo o lontano, è cominciata molto prima. Questa volta la memoria riporta ad un episodio in cui l'intera provincia di Napoli può andare fiera. In concomitanza con la corsa a Somma Vesuviana, intorno alle undici di ieri mattina, è stata inaugurata una targa sulla facciata del comune su iniziativa del sindaco Salvatore di Sarno. È dedicata a Giuseppe D'Avino. Un falegname, scomparso nel 1985, che con un suo gesto è entrato nella storia, e non solo, del ciclismo. È stato lui a rispondere ad un appello pubblico regalando la sua bicicletta a Fausto Coppi, di ritorno dalla guerra nel 1945. "Un dono per consentire al caporale di ritornare a pedalare verso nuove vittorie" ricorda l'iscrizione. A tre ore dalla celebrazione, a cui hanno partecipato anche i figli di D'Avino, è poi toccato ai ciclisti riprendersi la scena con il passaggio dal Vesuviano alla prima tappa volante di Sant'Antonio Abate. Il piccolo comune che si è fatto trovare completamente in rosa, dai drappi ai balconi fino ai palloncini. Con una bicicletta volante voluta come scenografia dalla sindaca Ilaria Abagnale. È stata, in ogni caso, la seconda tappa volante più affollata di tutte. A Sorrento, insieme ai cittadini, migliaia di turisti hanno visto il passaggio velocissimo dei ciclisti, passati lungo il corso principale completamente tappezzato di striscioni azzurri. Girando lo sguardo verso l'alto non mancava il poster di nessuno dei giocatori del Napoli campione d'Italia: apriva la carrellata mister Spalletti. Una doppia festa, rosa e azzurra, un po' ovunque da Castellammare di Stabia a Portici. Anche se per chi si è spostato c'è voluta tanta pazienza con ingorghi fino al tardo pomeriggio nelle zone interne, come in autostrada.

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