lunedì 17 luglio 2023

Canoe in plastica riciclabile per Punta Campanella «Omaggio a Giancarlo Siani»

LA STORIA 

di Diletta Capissi da Il Mattino 

Ingegnere navale per passione, «emigrante» nel 2005 per necessità, nel 2011 il rientro a Torre Annunziata spinto dalla necessità di stare accanto al padre. «Mi ritrovai nel pieno della "guerra civile" contro l'apertura della discarica di Cava Sari a Terzigno e da giovane ingegnere che aveva girato diventai "militante" per le cause ambientali. Decisi che l'unico modo per poter dare un contributo concreto al mio territorio era cercare di fare bene il proprio lavoro», dice Antonio Chini, 45 anni, di Torre Annunziata, Ceo della start up Ecorcore, acronimo di «Ecoligical organic composite recycled, fondata nel 2021 insieme a Elia Genovese, 36 anni, ingegnere navale di Boscoreale, Danilo Nappo (40), architetto di Torre Annunziata, Gaetano Antonio D'Amora 29 anni, chimico dei materiali, di Terzigno. Antonio Chini e il suo team hanno sviluppato un materiale composito sostitutivo della vetroresina le cui fibre resistenti sono ottenute dal Pet da riciclo (bottiglie di plastica) ma è quattro volte più resistente e sei volte più leggero. «Mentre la vetroresina ha problemi di smaltimento, l'Ecorcore a fine vita, sottoposto a 600 gradi, evapora in acqua e anidride carbonica lasciando meno dell'1% in peso di residuo solido inerte. L'idea nasce da una tesi sperimentale fatta con la mia società di ingegneria e con l'Università di Salerno per approfondire gli studi sulle fibre di Pet». 

PRODUZIONE 


La produzione è già cominciata, Ecorcore sta lavorando alla costruzione dei primi natanti, un lotto di canoe interamente realizzate con fibre di Pet da riciclo al posto di quelle di vetro. «Abbiamo già allineato il materiale alle normative di costruzione, quindi non si tratta di prototipi ma di natanti già commercializzabili. I primi pezzi sono stati già ordinati e pagati da una società privata che si occupa di charter sulla costiera sorrentina e dunque destinati al parco di Punta Campanella. La canoa è l'unico natante che consente di stare in mare in modo naturale. A settembre partirà la costruzione della barca, sempre realizzata con lo stesso materiale». È una barca attrezzata, anche per quanto riguarda l'accoglienza dei disabili, tema per il quale Chini è particolarmente sensibile. Dunque, la produzione è figlia di una attenta fase di ricerca e sviluppo. «Prima ancora di costituire la start up che poi nel tempo ha coinvolto personalità prestigiose, tra cui il professor Gaetano Guerra, si è arrivati alla definizione di questo prodotto che diversamente dalla vetroresina a fine vita non è un rifiuto speciale ma, essendo completamente organico, sottoposto a 600 gradi evapora in acqua in anidride carbonica». L'innovazione è stata brevettata, Chini è in attesa della concessione. «Nel frattempo - dice - lavoriamo anche per la società di ingegneria e architettura che fornisce le risorse per sostenerci e alimentare il progetto di ricerca. Siamo arrivati alla produzione dei primi prodotti e adesso abbiamo la necessità di cercare investimenti e risorse idonee». In questo progetto di espansione la società ha deciso di partecipare all'ultimo bando della Regione Campania che finanzia proprio questo tipo di progetti innovativi di start up. «Il nostro progetto prevede quattro step. E solo con le nostre forze siamo riusciti a finanziare il primo». E il secondo? «È dimostrare che sarebbe possibile una produzione di tipo seriale e prevede la creazione di macchine per lo stampaggio di oggetti realizzati in questo materiale. Macchine realizzate con i tappi delle bottiglie di plastica». 

LA NAUTICA 

Torre Annunziata ritorna così al centro per l'innovazione nella nautica. «Questo è il terzo step spiega Chini -, ovvero la creazione di un polo tecnologico della filiera dei materiali nautici dove poter realizzare tutte le parti del processo». Infine, il quarto step. «È un sogno: vorrei attrarre giovani laureati per dargli la giusta motivazione a rimanere sul territorio. Farlo a Torre Annunziata ha un grande valore. La nostra è una idea concreta, industrializzabile, ci abbiamo messo esperienza, capacità tecniche e anche i soldi. Adesso serve che le istituzioni sostengano il progetto. Vorrei che la start up offrisse lavoro ai giovani. È una spinta dettata anche da una militanza sociale. Faccio parte dell'associazione Agende Rosse di Salvatore Borsellino, sono uno dei tre rappresentanti della Campania e a Torre Annunziata abbiamo aperto una sede intitolata a Giancarlo Siani e anche in suo nome vogliamo aiutare i giovani».

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