Nola celebra l’80° anniversario dei fatti tragici del settembre del 1943. Oggi, alla presenza delle autorità militari, civili e religiose, sono state inaugurate le Pietre d’inciampo in ricordo delle vittime dell’occupazione nazista, sia militari che civili. L’11 settembre 1943 vennero fucilati in piazza D’Armi 10 ufficiali, un altro era stato trucidato il giorno precedente e un altro ancora nonostante fosse malato e bloccato in infermeria. Fu la reazione tedesca allo scontro a fuoco, con i militari italiani che non vollero lasciarsi disarmare. Perse la vita, un soldato tedesco. Vi furono altre vittime sia militari che civili della barbarie nazifascista, “colpevoli” di resistenza. Per ricordare tutti questi martiri, l’ANPI Zona Nolana ha scelto di dedicare a ciascuna vittima una pietra d’inciampo. Alla presenza delle massime autorità dell’esercito e delle forze dell’ordine a rappresentare la Città metropolitana di Napoli il consigliere Giuseppe Bencivenga. “Ringrazio il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi – il commento del consigliere Bencivenga - che mi ha delegato all’inaugurazione della pietra d’inciampo in onore dei caduti dell’esercito originari di Nola. Come sapete si tratta di un territorio per lui molto sentito. Ho indossato la fascia da sindaco metropolitano e ho sentito un grande orgoglio. Perché il lavoro che sto facendo al suo fianco é importante, in tanti settori. Soprattutto quello dell’urbanistica che mi ha affidato. Chiedermi di rappresentarlo in eventi dal così alto valore simbolico é la conferma di quella fiducia e stima reciproca” ha affermato il consigliere Giuseppe Bencivenga, che aggiunge: “Sono passati 80 anni – ma occorre tenere sempre viva la #memoria, per celebrare il coraggio di questi uomini, grazie al sacrificio dei quali oggi possiamo vivere in un Paese libero, ma anche per ricordare che occorre non abbassare mai la guardia di fronte a tutti gli elementi che possono mettere in pericolo la libertà e la pace”.
Nel 1943 a Nola erano presenti sia il Distretto militare (presso la reggia Orsini), sia le truppe del 12º Reggimento di Artiglieria. Dopo lo sbarco di Salerno da parte degli alleati, avvenuto il 9 settembre, i tedeschi di stanza sul territorio decisero di convogliare tutte le forze disponibili proprio verso Nola, in modo da organizzare al meglio la difesa. Truppe italiane e tedesche vennero allora a contatto, e fu proprio allora che gli uomini al servizio del feldmaresciallo Albert Kesselring iniziarono ad applicare la loro macabra regola che prevedeva la fucilazione di 10 italiani per ogni tedesco che fosse stato ucciso. E così fu. In un’azione di rappresaglia, rimase ucciso un soldato nazista. L’armata tedesca procedette, dunque, dopo combattimenti che videro la strenua resistenza degli italiani, alla fucilazione sommaria di dieci ufficiali. Insieme ad essi caddero, in quei giorni, anche alcuni partigiani, i cui nomi sono stati impressi nelle pietre d’inciampo installate oggi. In questa triste vicenda, famoso è rimasto l’atto di coraggio del tenente Enrico Forzati, che si offrì per la fucilazione in sostituzione di un suo commilitone. Il tenente Forzati è stato insignito della medaglia d'oro al valor militare.
Questo l’elenco delle vittime, tra militari, partigiani e studenti:
Giuseppe De Luca (10 settembre)
Sol. Domenico Russo (10 settembre)
Ten. Eduardo Carelli (10 settembre)[2]
Col. Amedeo Ruberto (11 settembre)
Col. Michele De Pasqua (11 settembre)
Ten. Roberto Berninzoni (11 settembre)
Cap. Mario De Manuele (11 settembre)
Ten. Enrico Forzati (11 settembre)
Ten. Alberto Pesce (11 settembre)
Ten. Gino Iacovone (11 settembre)
Ten. Luigi Sidoli (11 settembre)
Ten. Pietro Nizzi (11 settembre)
Ten. Consolato Benedetto (11 settembre)
Gaetano Santaniello (22 settembre)
Rocco Sasso (13 settembre)
Biagio Minichini (11 Settembre)
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