martedì 24 giugno 2008

Di Pietro: colpire i politici spreconi

Castellammare di Stabia - «La politica dell’assistenzialismo è fallita, è il momento che la Campania diventi autonoma, cominciando col contestare l’illegalità e l’ingordigia delle mafie che affondano il Mezzogiorno». A parlare è il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro, al termine dell’esecutivo nazionale del partito riunito per due giorni a Castellammare. «Il federalismo fiscale può funzionare se si concede agli amministratori la possibilità delle risorse finanziarie - spiega Di Pietro -, I’Idv è per un federalismo solidale, riteniamo che tutti gli italiani debbano avere le stesse possibilità. Allo stesso tempo, è fondamentale commissariare quelle amministrazioni che non spendo- no adeguatamente le risorse pubbliche, che sperperano denaro senza fornire servizi ai cittadini o che, peggio ancora, impiegano tali fondi per pagare consulenze fasulle e per atti corruttivi». Ma l’attenzione dell’Italia dei Valori è poi ricaduta inevitabilmente anche sulla Regione e sulla giunta guidata da Bassolino. «Non è giusto che i campani paghino per colpe imputabili ai loro amministratori - aggiunge Di Pietro -, chi ha sbagliato non può continuare a rimanere al suo posto, e di errori Bassolino ne ha commessi tanti». Quindi, arriva il richiamo alla crisi rifiuti. «I cittadini che da mesi portano avanti queste proteste vanno compresi, non sono criminali, ma madri e padri che vogliono tutelare le loro famiglie, a cui va la nostra comprensione. Altro tema, invece, sono i costi per la realizzazione del termovalorizzatore, che lo deve pagare chi lo costruisce. Se servirà ai campani, allora è giusto che siano loro a sostenerne le spese. Federalismo fiscale significa anche che ognuno sostiene i costi dei servizi che utilizza». Dal Mezzogiorno Di Pietro lancia anche la sfida alla Lega, «Al nord ha attecchito il modello del politico ladrone - conclude il leader dell`Italia dei valori -, la nostra intenzione è restituire fiducia all’elettorato padano attraverso la giustizia sociale e il rigore morale». (Ciro Saccardi il Mattino)

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