giovedì 19 giugno 2008
Defibrillatori, corsi salva-vita per subacquei
Massa Lubrense - Sub colpiti da embolie e bagnanti in difficoltà: se s'interviene subito con un defibrillatore si possono salvare. È stata scelta Marina di Lobra, cuore dell’area marina protetta di Punta Campanella, per il primo seminario sulle tecniche di rianimazione cardiovascolare (Blsd) con defibrillatore per il primo soccorso e il salvataggio in mare riservato ad istruttori subacquei. Con l'approvazione della legge è obbligatorio avere defibrillatori su spiagge, in palestre, campi sportivi e nei locali pubblici, tanto più se lontani da presidi ospedalieri con camere iperbariche. Al corso, organizzato dall'Anis (Associazione istruttori subacque) in collaborazione l'Area marina protetta di Punta Campanella e Comune di Massa Lubrense, hanno partecipato 40 istruttori subacquei di tutt'Italia: docenti i sommozzatori della polizia. I sommozzatori della polizia, con l'ispettore Carlo Imperatore e gli istruttori subacquei diretti dal presidente dell'Anis, Diego Bertolani, e quelli del Dive residence di Marina Lobra, con Sergio Riccardo, hanno dato vita a esercitazioni pratiche sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare per embolizzati. «Negli Usa - osserva il presidente Bertolani - ci sono defibrillatori in tanti luoghi. Da noi manca questa cultura. Se estese a una vasta platea di appassionati le tecniche possono risultare determinanti. La diffusione sul territorio di istruttori dotati di defibrillatori è uno dei compiti dell'Anis». Il direttore del parco marino di Punta Campanella, Antonino Miccio, si augura che «dai Comuni del consorzio dell'area marina protetta venga l'interesse a fornire l'intero territorio di tecniche, strutture e risorse umane». (Gennaro Pappalardo il Mattino)
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