domenica 12 ottobre 2008

Controlli inquinamento ed abusi edilizi

Meta - Riflettori nuovamente puntati sulla spiaggia del Purgatorio già oggetto nell´estate scorsa di ordinanze di divieto di balneazione emesse dai comuni confinanti di Meta e Piano di Sorrento. L´altro giorno, di fatto, i carabinieri della stazione di Piano di Sorrento diretti dal maresciallo Daniele De Marini e coordinati dal nuovo capitano Massimo De Bari della compagnia dell´Arma di Sorrento, in collaborazione con gli uomini della guardia costiera di Sorrento, della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia e del personale dell´Arpac, hanno effettuato nuove campionature dell´acqua di mare per verificarne il grado di inquinamento. L´accertamento è stato predisposto per il riscontro con i dati di agosto da cui era emerso l´alto e pericoloso grado di inquinamento e di rischio di infezione per le centinaia di bagnanti che quotidianamente affollano nel periodo estivo la spiaggia compresa nella baia racchiusa tra il ristorante “Giosuè a Mare” ed il molo. Contestualmente le analisi predisposte dai militari dell´Arma che saranno esaminate nei laboratori del dottor Bifulco constateranno anche l´eventuale presenza nell´acqua della spiaggia del Purgatorio di tracce di elementi tossici e pericolosi che si possano ricollegare alla misteriosa moria di animali che due settimane fa ha colpito almeno un centinaio tra piccioni, topi, tortore e galline le cui carcasse sono state rinvenute da Claudio d´Esposito, presidente del wwf sezione penisola sorrentina, sulle sponde e nel rivo Lavinola al di sotto del “Ponte Orazio” da dove le acque meteoriche si trascinano fino alla foce che si getta nel mare della spiaggia del Purgatorio. L´operazione rappresenta la parte terminale di una intensa attività di controllo che nel periodo estivo e fino a ieri ha portato a 28 sopralluoghi sul territorio compreso tra Meta e Piano di Sorrento e che si sono concretizzati in 18 sequestri per inquinamento, discariche abusive e manufatti privi di concessione edilizia, tra cui 2 violazioni di sigilli, con 35 persone denunciate in stato di libertà. In uno dei controlli effettuati nel vallone Lavinola i carabinieri avevano riscontrato la presenza di un tombino fognario esploso il cui mancato funzionamento aveva determinato per almeno due mesi lo sversamento delle acque delle fogne direttamente all´interno del rivo Lavinola fino a sfociare in mare nelle acque della spiaggia del Purgatorio. (Vincenzo Maresca Positano News)

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