sabato 20 giugno 2009

«L’ospedale di Gragnano non deve chiudere»

Il neo eurodeputato Enzo Rivellini (Pdl) consegna al candidato sindaco di Gragnano Annarita Patriarca (Pdl) la comunicazione del commissario Asl che blocca il trasferimento a Pompei degli uffici sanitari

Gragnano - Blitz del neo eurodeputato Enzo Rivellini nell’ospedale Santa Maria di Casascola a Gragnano. Un’irruzione inaspettata per la prima uscita pubblica dell’europarlamentare del Pdl accompagnato dal candidato a sindaco Annarita Patriarca, alla quale ha consegnato la comunicazione del commissario Asl che annuncia il blocco del trasferimento a Pompei degli uffici sanitari. Guidato tra i reparti del nosocomio da Annarita Patriarca e da alcuni sindacalisti del settore, Rivellini ha raccolto le denunce di sprechi e disagi evidenziati degli utenti e dai dipendenti dell’ospedale. «In Campania l’ospedale di Gragnano è l’unica struttura sanitaria ad essere completamente a norma rispetto alla legge 71 del 2001 – spiega – e purtroppo c’è chi sta cercando di smantellarla». «L’assistenza sanitaria in Campania non è uguale per tutti – aggiunge poi Rivellini –, a differenza dei residenti del capoluogo, chi dovesse avere la sfortuna di sentirsi male a Gragnano come a Pimonte o Agerola, rischia di non ricevere i dovuti soccorsi. Ecco perché, da lunedì, quando i cittadini di Gragnano avranno conferito il mandato a sindaco ad Annarita Patriarca, la sanità su questo territorio cambierà radicalmente aspetto». Quindi Rivellini accusa la cattiva gestione dei fondi pubblici destinati alla sanità. «Nel 2002 – conclude – qualcuno dei responsabili dell’Asl ha dimenticato di aggiornare la lista di macchinari da acquistare. Si tratta di attrezzature moderne come Tac, Ecografi e altri strumenti fondamentali per la cura e la diagnosi delle malattie che paradossalmente, non possono essere acquistati in quanto i fondi dell’Asl sono stati vincolati ad altri macchinari ormai in disuso». Una denuncia confermata anche da alcuni medici in servizio presso l’ospedale. «Da 30 anni utilizziamo sempre lo stesso defibrillatore – lamenta una dottoressa – e dalla direzione ci è stato risposto che non è possibile comprarne di nuovi perché qualcuno non ha aggiornato la lista dei macchinari da acquistare, prevista dal capitolato di spesa dell’azienda sanitaria». Al termine di un lungo tour attraverso le corsie dell’ospedale, dopo aver constatato l’esistenza di interi reparti allestiti ed equipaggiati con attrezzature ma completamente chiusi al pubblico, il candidato sindaco del Pdl ha confermato il suo impegno nel settore della sanità, dopo il blocco del trasferimento degli uffici sanitari a Pompei. «A Gragnano c’è ancora tanto da fare – spiega Annarita – qualcuno, all’insegna di un falso risparmio ha cercato di portarci via gli uffici sanitari. Ma adesso dobbiamo combattere affinché l’ospedale Santa Maria di Casascola torni ad assumere un ruolo fondamentale nel quadro dell’assistenza sanitaria ai cittadini non solo di Gragnano, ma di tutti i Comuni dei monti Lattari».

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