sabato 1 agosto 2015

Mare in Campania molto inquinato

Impietosa fotografia sulla balneabilità. Pochi gli specchi d'acqua che si salvano 

Fonte: Carmela Scarano da Metropolis 

Mare nostrum sempre più inquinato. Goletta Verde boccia le coste campane. Su trentuno punti monitorati lungo le coste della Campania, 14 presentano un carico batterico elevato e per 13 di questi il giudizio è di "fortemente inquinato". Nel mirino finiscono ancora una volta foci di fiumi, canali e scarichi che mettono a rischio non solo la qualità delle acque di balneazione, ma la stessa salute dei cittadini. ' Salvo' a Napoli, con valori entro la media lo specchio d'acqua in via Caracciolo, 'Mappatella beach'. Analogo giudizio per lo sbocco a mare del canale Fusaro di Bacoli; la spiaggia di Alimuri a Meta di Sorrento; di fronte allo scarico presso il lungomare Marconi a Torre Annunziata; spiaggia in località Ponte della Gatta a Torre del Greco; spiaggia Mortelle a Portici; spiaggia del porto di Procida; spiaggia Punta Lingua a Procida; spiaggia Maronti di Olmitello a Barano d'Ischia; spiaggia Cava dell'Isola e spiaggia località La Chiaia di Forio. A Napoli e provincia i prelievi sono stati in tutto 18: in 7 sono stati riscontrati valori elevati di inquinanti, per 6, invece, giudizio è di 'fortemente inquinato'.

I campionamenti sono stati eseguiti allo sbocco del canale di Licola, a Pozzuoli; alla foce dell'alveo Volla a San Giovanni a Teduccio; alla foce del fiume Sarno a Castellammare di Stabia; alla foce del Lagno Vesuviano nel comune di Ercolano; al rivo San Marco di Castellammare di Stabia (corso Garibaldi); alla foce del canale Olimitello in località Maronti di Barano d'ischia. Inquinato, invece, il giudizio per il prelievo alla spiaggia antistante il lungomare Garibaldi di Castellammare di Stabia. Sono stati 9 i campionamenti in provincia di Salerno, 4 dei quali fortemente inquinati: alla foce del fiume Imo su lungomare Clemente Tafuri a Salerno; alla foce del rio Arena in località Ogliastro Marina a Castellabate; alla foce del torrente Asa a Pontecagnano Faiano; nei pressi del canale di scarico località Lido Lago a Battipaglia. Entro i limiti i campionamenti eseguiti alla spiaggia antistante via Mantegna sul lungomare Marconi a Salerno; alla foce del fiume Picentino a Pontecagnano Faiano (località Torre Picentino); alla foce del fiume Capodifiume a Torre di Paestum-Licinella a Capaccio; alla foce del fiume Solofrone ad Agropoli. Nel mirino le foci dei fiumi canali e scarichi che mettono a rischio la qualità delle acque di balneazione e, segnalano da Legambiente, anche la stessa salute dei cittadini. Legambiente mette in guardia dai deficit della depurazione, nonostante in alcune zone della Campania la situazione, rispetto al passato sembra migliorare. Nei confronti dell'Italia, fanno sapere, grava una procedura di infrazione proprio riguardo alla depurazione e la Campania è sotto la lente d'ingrandimento. Dagli ultimi aggiornamenti risultano infatti 108 su 151 gli agglomerati della Campania cui viene contestata la non conformità ai dettami della direttiva comunitaria sulla depurazione. Inadeguatezza che secondo i calcoli del Governo, comporterebbe, a partire dal 2016 e fino al completamento degli interventi di adeguamento richiesti, una multa di 21 milioni di euro all'anno. Il dossier è stato presentato a Napoli, presso la sede della Capitaneria di Porto, da Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente, da Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania e Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico di Legambiente Campania, alla presenza del vicepresidente della Giunta regionale della Campania Fulvio Bonavitacola e dell'Ammiraglio Antonio Basile. «L'obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde - spiega Buonomo - è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalente mente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati. È quindi un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ne L egambiente assegna patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. Presentiamo un bilancio da un lato non particolarmente negativo per la Campania, ma sono dati che non devono far abbassare la guardia. Quello dei servizi idrici è un settore vitale, ma che in Campania è in pieno caos, con il grave rischio tra l'altro di perdere fondi già disponibili a causa della mancanza di progetti - ha continuato Michele Buonomo -. Il nostro appello alla nuova Giunta Regionale è quello di affrontare seriamente e con urgenza il tema della riorganizzazione dei servizi idrici. Così come da affrontare vi è anche l'attuale situazione dell'Arpac, che purtroppo da anni non è posta nelle condizioni di assolvere al compito cui è preposta, spesso non riuscendo ad assicurare le attività essenziali. La Regione ha di fronte una sfida che non può perdere se davvero si vuole immaginare uno sviluppo per questo territorio».

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