domenica 23 agosto 2015

Sorrento, sul mare la guerra delle analisi


Fonte: Ciríaco M. Viggiano da Il Mattino

Sorrento - Il momento del prelievo, i tempi per ottenere i risultati dei test e i punti di campionamento: su questi temi si alimenta il dibattito tra sindaci e albergatori sorrentini da una parte, vertici dell'Arpac dall'altra. Il tutto mentre Gori, la società che gestisce le risorse idriche in provincia di Napoli, annuncia interventi per separare gli allacci delle acque bianche dalla fogna nera ed evitare il sovraccarico delle condotte. Le perplessità dei sindaci riguardano innanzitutto il momento del prelievo. Dopo lunghi periodi di siccità e poi i forti acquazzoni, data l'insufficienza delle fogne è probabile che le condotte vadano in tilt e che a mare finiscano sia acqua piovana che liquami non depurati. Così com'è plausibile che la pioggia trascini fino alle spiagge la sporcizia e il contenuto dei pozzi neri abusivamente sversato nei valloni.
 
Ecco perché, secondo il sindaco di Sant'Agnello Piergiorgio Sagristani, «i test vanno effettuati non solo nel giorno stesso in cui si è verificato un acquazzone, ma anche 24 ore dopo: altrimenti le analisi rivelano giocoforza la presenza di batteri fecali in mare, costringendo i sindaci a vietare la balneazione». Sul punto è secca la risposta di Marinella Vito, direttore tecnico dell'Arpac: «La nostra Agenzia effettuale analisi secondo le metodiche ufficiali previste dalla legge. I prelievi sono effettuati in base al calendario approvato dalla giunta regionale. Ma è evidente che, dinanzi a situazioni che mettono a rischio la salute, il prelievo viene effettuato ugualmente per tutelare la salute dei bagnanti». Altra questione controversa sono i tempi in cui l'Arpac comunica i risultati dei test sui campioni d'acqua. Generalmente l'Agenzia impiega 48 ore: troppe secondo i titolari degli stabilimenti balneari di Sorrento e dintorni. «Servono analisi più rapide - dice Francesco Schisano del Marameo - Altrimenti si vieta la balneazione quando, nel frattempo, il mare è tornato pulito». Secondo l'Arpac, però, non c'è spazio per polemiche: 48 ore rappresentano il normale tempo tecnico per l'esecuzione delle analisi microbiologiche. Ultima questione sul tavolo: i punti di campionamento, individuati attraverso coordinate giudicate non troppo chiare dai sindaci. Secondo il primo cittadino di Meta, Giuseppe Tito, «i riferimenti sono complessi al punto tale che si ha difficoltà a individuare i tratti di spiaggia in cui vietare o consentire la balneazione». Ecco perché il sindaco di Meta chiede all'Arpac di «individuare punti fissi e precisi, dove effettuare controlli a cadenza settimanale». Ma anche su questo punto la direttrice dell'Agenzia regionale non ha dubbi: «I campionamenti sono eseguiti in punti comunicati con coordinate ben definite - osserva Vito - Questo garantisce chiarezza». Intanto, dopo il boom di batteri fecali che ha portato al divieto di balneazione a Sorrento e a Massa Lubrense, interviene la Gori. In una nota, i tecnici della società fanno sapere di aver eseguito verifiche su scaricatori, impianti di sollevamento, tubature e sulla galleria fognaria consortile. Gori ha poi avviato una campagna di rilevazione degli allacci non conformi alla rete fognaria per separare definitivamente le condotte dell'acqua bianca da quelle dell'acqua nera: un intervento che dovrebbe scongiurare il fenomeno del troppo pieno e il conseguente sversamento a mare di liquami non trattati.

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