Divieto anche a Marina di Puolo. Nuovi prelievi Arpac, risultati in 48 ore
Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
Sorrento - Stabilimenti balneari semivuoti, spiagge libere affollate. Il giorno dopo l’ entrata in vigore del divieto di balneazione, Marina Piccola si presenta con due facce: da una parte, quella dei turisti spaventati dal mare inquinato e dal maltempo; dall'altra, quella dei vacanzieri ignari sia dei batteri fecali rilevati dall'Arpac nelle acque di Sorrento sia dell'ordinanza anti-tuffi firmata dal sindaco Giuseppe Cuomo. In serata, ieri, altro colpo di scena: il sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli, ha firmato il divieto di balneazione per Marina di Puolo. Il provvedimento riguarda un tratto di costa di 994 metri tra Sorrento e Massa Lubrense e segue quelli già disposti per la spiaggia del Purgatorio a Meta, per la baia del Pecoriello a Sant'Agnello, per Marina Grande e Marina Piccola a Sorrento. Il calo di presenze negli stabilimenti balneari c'è e si vede. Nei tre lidi attivi lungo il tratto di spiaggia interessato dal divieto, i titolari registrano una diminuzione dei clienti compresa tra il 70 e l'80 per cento. Gli ingressi e le cabine di «Peter's Beach», «Marameo» e «Leonelli» sono tappezzati di cartelli che indicano il divieto di balneazione. Ma i clienti vengono informati del divieto anche a voce, appena giunti alla cassa. Alcuni desisto no e vanno via, altri preferiscono i lettini di Salvatore, l'unico stabilimento non toccato dall'ordinanza del sindaco. Pochi sfidano il maltempo e il mare sporco pur di non rinunciare al bagno con vista sul Vesuvio e a quattro passi dalla spiaggia cantata da Lucio Dalla.
È il caso di Annarita, in vacanza a Sorrento con amici di vecchia data, che ironizza sull'inquinamento marino in costiera: «Sono trent'anni che faccio il bagno qui e guardate che pelle levigata che ho», dice soddisfatta mentre sfoglia il giornale seduta a un tavolo di «Leonelli». Il titolare dello stabilimento non è dello stesso buon umore. Lo stato d'animo del presidente del Sindacato italiano balneari di Napoli e provincia è un misto di delusione e di rabbia: «Non ci possiamo permettere certe figuracce di livello mondiale - taglia corto Francesco Leonelli -. Servono controlli più approfonditi e frequenti per evitare certi disastri». Mentre i tecnici dell'Arpac effettuano nuovi prelievi al largo di Marina Piccola, i risultati dei quali saranno resi noti solo domani, Francesco Schisano s'interroga sul disastro ambientale a Marina Piccola. «Il problema è anche la tempistica dei controlli - osserva il titolare del Marameo -. Servono test con risultati immediati, altrimenti rischiamo di impedire la balneazione quando nel frattempo il mare è tornato pulito». Pure i titolari di «Peter's Beach» devono fare i conti con la fuga dei bagnanti. A una famiglia di sei persone viene concesso di entrare gratis, senza pagare il noleggio di lettini, ombrellone e cabina: un «regalo» da 60 euro. «Non ce la sentiamo di far pagare ai nostri clienti storici - spiega Paola, accomodata su uno sgabello nella cabina all'ingresso dello stabilimento -. Non siamo cattivi. In passato abbiamo speso migliaia di euro per dotarci di una pompa di sollevamento e delle condotte necessarie per convogliare le acque delle docce nella fogna. Ci teniamo al mare, così come alla salute dei clienti». La situazione è diametralmente opposta sulla spiaggia libera. Qui i bagnanti ignorano i divieti affissi alla parete rocciosa oppure li confondono con i cartelli che sconsigliano la balneazione a causa della mancanza dei bagnini. Rosario, 20enne studente universitario di Pompei, è appena uscito dall'acqua insieme alle amiche Ilaria e Anna Chiara quando lo informano del divieto di balneazione dovuto alla presenza di batteri fecali nelle acque di Marina Piccola. «Non ne sapevo nulla, non ho visto nessun
cartello - dice mentre si asciuga nel tunnel che porta ali' ascensore comunale -. Farò la doccia appena arrivato a casa. Spero di non beccarmi un'infezione». L'incredulità e la delusione sono stampate sui volti di Francesco, 45enne professionista napoletano, e della compagna Monica. Anch'essi si sono precipitati in spiaggia senza far caso a nessun cartello di divieto. «Siamo fuggiti da Baia in cerca del mare pulito, ora siamo a Sorrento e apprendiamo della presenza di batteri in mare qua si per caso -racconta Francesco -. C'è un evidente deficit informativo». Lo interrompe Monica: «Abbiamo paura. A questo punto non torneremo più a Sorrento. Ce ne andremo in Cilento. Ma dove deve andare un napoletano per fare un bagno in grazia di Dio?» Salvatore e Grazia hanno sfidato il maltempo precipitandosi per le scale di Marina Piccola nonostante la pioggia incalzante. Hanno appena steso il telo sulla sabbia quando vengono informati del divieto di balneazione. «Batteri fecali in acqua? - chiede Salvatore, titolare di un bar a Monaco di Baviera -. Allora andiamo via subito. Vuoi dire che stasera ci consoleremo con una mangiata di pesce». Lo sconcerto travolge anche una coppia di turisti 40enni francesi, a Sorrento insieme ai tre figli. I bambini stanno giocando in acqua quando ai genitori viene fatto notare il divieto di balneazione. Risultato: complice la pioggia, la famiglia raccoglie asciugamani e zainetti e abbandona la riva. E il sindaco? Nei pressi del pontile di imbarco degli aliscafi, proprio dove l'Arpac ha effettuato i test che hanno portato al divieto di balneazione, Giuseppe Cuomo fronteggia l'assalto dei taccuini e delle telecamere. «Il cattivo stato delle fogne rischia di avere effetti drammatici sul nostro mare attacca il primo cittadino -. I tecnici stanno lavorando per individuare e risolvere ogni criticità. Ci auguriamo di revocare il divieto di balneazione in tempi brevi». Nel frattempo gli operai della Gori, la società che gestisce le risorse idriche in penisola sorrentina, ispezionano tutte le condotte da piazza Tasso al porto di Marina Piccola, passando per corso Italia e via De Maio. Nelle prossime ore i tecnici stileranno una relazione che dovrebbe chiarire una volta per tutte le cause dello sversamento di acqua piovana mista ad acqua di fogna nel mare di Marina Piccola: il primo, fondamentale passo verso la risoluzione di un problema che rischia di compromettere irrimediabilmente l'immagine di Sorrento a livello internazionale. Il dato II crollo di bagnanti e incassi II sindaco: controlli su tutte le fogne I turisti francesi Abbiamo richiamato i nostri bambini torniamo nelle piscine I professionisti Cercavamo acque pulite adesso siamo costretti ad andare fuori regione L'estetista Non avevo visto i cartelli ma qui farei il bagno anche sotto la pioggia L'imprenditore Leonelli: non possiamo permetterci figuracce a livello internazionale.
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