giovedì 20 agosto 2015

Punta Gradelle, il depuratore incompiuto da 40 anni

Ricorsi e lavori a singhiozzo per il blocco dei finanziamenti. L'opera dal 2007 e stop nel 2011 

Fonte: Antonino Siniscalchi da Il Mattino 

Vico Equense - Sono passati quarantadue anni dalla prima emergenza, undici dalla progettazione, otto dall'apertura del cantiere: l'attesa del depuratore di punta Gradelle potrebbe concludersi nel 2016. La lunga telenovela destinata ad ampliare il vortice della sua storia di attese e ritardi ripropone oggi come ieri un attentato all'immagine di un comprensorio che registra almeno cinque milioni di presenze nelle strutture ricettive da Vico Equense a Massa Lubrense. Nel corso degli anni tra il 1973 e il 2000, sostenuti nelle loro iniziative dai vertici dell'Azienda per le risorse idriche della penisola sorrentina (Arips), attiva all'epoca nella gestione del ciclo delle acque, i Comuni interessati hanno intensificato le iniziative per pianificare la realizzazione dell'opera. Il problema era il trasporto dei materiali di risulta. Il ministro dell'Ambiente, Edo Ronchi, bocciò la realizzazione provvisoria di una piattaforma a mare: avrebbe violato le nonne sull'impatto ambientale. Nel marzo 2002, i sindaci della Costiera inoltrarono anche una diffida al commissario ad acta Giuseppe D'Antonio, che incaricò la Sogid, azienda del ministero del Tesoro, di fornire il parere tecnico di fattibilità sulle tre proposte di adeguamento della stradina di Seiano, formulate di propria iniziativa dall'amministrazione comunale di Vico Equense. La svolta storica sulla realizzazione di un impianto di depurazione consortile a punta Gradelle arrivò nel 2004 con l'approvazione del progetto destinato ad assicurare trattamenti preventivi per gli scarichi fognari dei cinque Comuni da Vico a Sorrento. Poi il finanziamento dei lavori da parte del Ministero dell'Ambiente, con uno stanziamento di circa 78 milioni di euro.
 
Dopo sette anni di trattative anche l' amministrazione comunale di Vico Equense si rese disponibile ad autorizzare il passaggio dei camion destinati al trasporto dei materiali di risulta, sollecitando soltanto l'adeguamento della strada prima di intraprendere i lavori. Nel progetto approvato da tutti gli enti interessati fu inserita anche la realizzazione della strada di servizio per collegare via Filangieri e via Murrano. I lavori iniziarono nel 2007, progettati dalla Sogesid e appaltati dal commissariato regionale di governo guidato da Antonio Bassolino. Obiettivo: realizzare un depuratore moderno e a basso impatto ambientale per ripulire i liquami provenienti dai vari Comuni della penisola sorrentina. Un'opera di circa 41 milioni di euro, pensata anche e soprattutto per risolvere i vecchi problemi denunciati dal Comune di Sorrento, dove il depuratore di Marina Grande stenta a recepire gli scarichi fognari di una parte del territorio cittadino. Nel corso degli anni, a rallentare i lavori sono stati anche gli immancabili problemi di carattere economico e finanziario. Per lungo tempo, infatti, le imprese impegnate nella realizzazione dell'opera hanno vantato crediti nei confronti della Regione. I finanziamenti sono rimasti bloccati a Palazzo Santa Lucia per diversi mesi, causa i rigidi vincoli imposti dal patto di stabilità e la ritrosia delle banche nell'anticipare liquidità. Anche questo ha contribuito a tenere il cantiere fermo per lunghissimo tempo. Il 30 aprile 2009 la Società internazionale gallerie, incaricata dello scavo nella roccia, fu raggiunta da una interdittiva antimafia dovuta a presunti tentativi di condizionamento da parte della criminalità organizzata. Risultato: all'inizio dell'estate del 2009 i lavori relativi al tunnel del depuratore di punta Gradelle si interruppero per poi riprendere nell'autunno successivo. Nel 2010 il via alla realizzazione del viadotto, sul quale si accesero ben presto i riflettori della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Nel frattempo, U trascorrere del tempo fece lievitare i costi dei realizzazione del depuratore. Un problema non da poco, visto il basso tetto di spesa assegnato al ciclo integrato delle acque in sede di programmazione finanziaria. Colpiti dall'ennesimo stop nel 2011, i lavori sono finalmente ripresi nel 2014 e si avviano alla conclusione, attesa per l'anno prossimo. Per sollecitare l'entrata in funzione del depuratore di punta Gradelle è sceso in campo il movimento civico della Grande Onda, nato e cresciuto attraverso i social network negli ultimi due mesi. I vertici del comitato spontaneo hanno prima stilato un documento tecnico condiviso dai sindaci della penisola sorrentina già sottoposto all'assessore regionale Fulvio Bonavitacola. Grande spazio è riservato proprio all'impianto di depurazione di punta Gradelle che, stando a quanto confermato nelle ultime settimane, dovrebbe entrare in funzione l'anno prossimo. Sul punto sono tre le richieste avanzate dalla Grande Onda alla Regione e alla Gori, la società consortile che gestisce le risorse idriche m penisola sorrentina. Prima fra tutte è la pubblicazione di un cronoprogramma che indichi lo stato dei lavori di completamento del depuratore. In secondo luogo, la presentazione di un piano di start-up che, attraverso una serie di prove e collaudi, consenta di verificare la rispondenza dell'impianto ai requisiti fissati. Infine, la diffusione di un piano di gestione che illustri le risorse necessarie per il funzionamento del depuratore, le tecniche di controllo, i criteri per il monitoraggio degli scarichi e per lo smaltimento dei liquami. Documenti che, nelle intenzioni della Grande Onda, dovrebbero essere analizzati all'inizio di settembre nel corso di un incontro con il governatore De Luca, i sindaci della penisola sorrentina e i vertici della Gori. Ecco gli obiettivi del movimento civico capitanato da Laura Cuomo: evitare che i liquami giungano in mare senza essere preventivamente trattati, contaminando così l'ambiente a causa dell'inadeguatezza degli impianti; in secondo luogo, rendere subito pubbliche tutte le informazioni relative ai costi di gestione e al funzionamento tanto delle fogne quanto dei depuratori consortili. Su questo fronte si è attivato anche il sindaco di Meta Giuseppe Tito nelle vesti di coordinatore delle iniziative dei sindaci della costiera contro l'inquinamento marino. Il primo cittadino ha ispezionato la condotta fognaria che sbocca nella baia del Purgatorio insieme agli operai della Gori. I tecnici della società hanno promesso una seconda verifica teleguidata sulle condotte fognarie di Meta e dintorni, già programmata per le prime settimane di settembre, e la sostituzione dei tubi attualmente in uso con condotte di capacità maggiore. Un intervento indispensabile per evitare che, in concomitanza con gli acquazzoni, le fogne vadano in sovraccarico. Sempre Tito, infine, ha chiesto al presidente della Regione Vincenzo De Luca di sbloccare fondi per la messa in sicurezza dei valloni della penisola sorrentina e per la repressione della piaga degli scarichi abusivi.

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