domenica 15 gennaio 2017

La visione del futuro


Il ricordo di Carlo Fermariello. Giorgio Napolitano, che ha condiviso con Fermariello una lunga pagina della storia del PCI, ha inviato un messaggio nel quale ricorda il vecchio compagno di battaglia incitando le nuove generazioni a seguirne l’alto esempio. Una nota è giunta anche dal Governatore Vincenzo De Luca. Il Sindaco Andrea Buonocore ha assunto l’impegno che a Vico Equense ci sia un luogo intitolato al "Leone Rosso"

Vico Equense - Il ricordo di Carlo Fermariello, compianto Sindaco di Vico Equense, è riaffiorato con intensità durante una giornata densa di commozione dedicata alla sua memoria in occasione del 20° anniversario dalla scomparsa. Questa mattina, lo hanno ricordato, la moglie Ginette, l’ex deputato Aldo Cennamo, l’Assessore alle attività produttive della Regione Campania Amedeo Lepore, il Presidente nazionale dell’Arci caccia Sergio Sorrentino e il Direttore generale del Social World Film Festival Giuseppe Alessio Nuzzo che ha sottolineato il legame tra Carlo Fermariello, la cultura e i moderni linguaggi della comunicazione. Alla manifestazione commemorativa, oltre ai vecchi amici di Fermariello e ai suoi familiari più stretti, e a tutti quelli che lo ricordano con stima e affetto, è intervenuto in rappresentanza dell’Amministrazione comunale il Sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore, il Vice Sindaco Franco Lombardi e il Presidente del Consiglio comunale Massimo Trignano, accogliendo favorevolmente l’invito del Commissario cittadino del circolo PD di Vico Equense Paolo Persico, che ha organizzato la manifestazione presso l’ Hotel Mary.


Il Sindaco Buonocore ha ricordato il ciclone Fermariello, durante la campagna elettorale del 1996 e il segno che ha lascito quella pur brevissima esperienza. Si è detto consapevole dell’onore e dell’onere che ha il ruolo che oggi ricopre, proprio per essere all’altezza della lezione di Fermariello. Inoltre ha assunto l’impegno che ci sia un luogo della Città di Vico Equense intitolato al "Leone Rosso". Carlo Fermariello era nato il 14 ottobre del 1925, da un' antica famiglia napoletana. Aveva iniziato la sua attività già da studente, al liceo "Genovesi", nelle fila di "Giustizia e libertà" e, poi, nel Partito d' Azione, seguendo le tracce dello zio, Gennaro Fermariello, sindaco di Napoli nel 1945. A questo primo impegno, era seguito quello della lotta partigiana nei volontari del battaglione "San Marco" e la collaborazione con il giornale "L' Azione", diretto da Guido Dorso. Nel primo dopoguerra, aderì al Pci, ricoprendo, tra l' altro, l' incarico di segretario del partito a Caserta per un breve periodo. Tuttavia, fu proprio nella fase delle lotte contadine per il Mezzogiorno, che Carlo, prima in Basilicata e poi a Roma, si dedicò totalmente al sindacato dei lavoratori della terra, diventando segretario della Federbraccianti e coordinatore della segreteria generale della Cgil. All' inizio degli anni Cinquanta, fu eletto al Comune e, alla fine di quel decennio, fu chiamato a dirigere la Cgil di Napoli. Nel 1963, partecipò come attore alle "Mani sulla città". Francesco Rosi ha ricordato così quel momento topico: «La decisione di scegliere Carlo Fermariello come protagonista-antagonista, l' ho presa frequentando per giorni e giorni di seguito le sedute del Consiglio comunale di Napoli. Fermariello era il segretario della Camera del lavoro di Napoli, e consigliere del Pci con notevoli competenze urbanistiche. Rimasi colpito dalla sua intensità e dall' ironia che illuminava di razionalità la sua veemenza. Mi incaponii, lo volevo a tutti i costi per fare da contraltare a Rod Steiger, l' attore americano che avevo scelto per rappresentare lo speculatore Nottola». Rosi, poi, ha rimarcato che «per avere Fermariello dovetti smuovere il Partito comunista che, a parte le iniziali perplessità di Fermariello stesso, non era d' accordo: il sì di Giancarlo Pajetta e di Giorgio Amendola fu risolutivo. Carlo Fermariello si rivelò un attore nato, mentre la sua pratica di consigliere comunale e la sua abitudine al dibattito diedero ragione alla mia intuizione e alla mia impuntatura a volerlo a tutti i costi. Luigi Cosenza, ingegnere e architetto, consigliere comunale nelle file del Pci e strenuo accusatore dei responsabili del sacco di Napoli al tempo della selvaggia speculazione edilizia operata dalla maggioranza di destra laurina, costituì il suo modello, e per me una preziosa fonte di conoscenza della materia». Negli anni successivi, precisamente dal 1968 al 1983, Carlo fu eletto senatore, a Napoli e a Castellammare di Stabia. Inoltre, si impegnò nell' associazionismo venatorio, a lui tanto caro, fondando l' Arci-Caccia e ricoprendone la carica di presidente. Nella fase che seguì all' intensa e intelligente opera svolta da parlamentare, si dedicò ai temi dello sviluppo della città di Napoli: prima, nuovamente da consigliere comunale e, poi, rivestendo incarichi in diversi enti economici. Tuttavia, l' attività che lo riportò agli entusiasmi giovanili fu la ripresa dell' impegno politico diretto, come sindaco della cittadina di Vico Equense, dove ottenne nel giugno 1996 un notevole risultato personale, seguito da un impegno tenace. è in questo periodo di nuovo slancio che purtroppo si ammalò, morendo il 15 gennaio 1997.

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