martedì 2 maggio 2017

Autismo: “Non dimenticatevi di noi"

Carlo Alfaro, Angela Aiello e Biancamaria Balzano
Meta - Giovedi 27 aprile l’Istituto Comprensivo Buonocore-Fienga di Meta ha fatto proprio il grido delle famiglie degli individui affetti da spettro autistico, lanciato in occasione della decima Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, il 2 aprile: “Non dimenticatevi di noi, dopo il clamore di questa giornata, continuate a parlarne e occuparvene, perché i nostri problemi durano tutti i giorni”. E così, la dirigente scolastica, professoressa Ester Miccolupi, col vice-preside professor Francesco Saverio Soldatini, grazie al patrocinio dell’Amministrazione Comunale, intervenuta a scuola nelle persone delle sensibilissime consigliere, avvocato Angela Aiello e avvocato Biancamaria Balzano, hanno proposto agli studenti delle medie la visione della web serie sull’autismo “Quello che vedo”, diretta dal regista-attore Maurizio Casagrande, in presenza di due degli autori, Vincenzo Catapano- anche attore protagonista della serie, e Maia Salvato (mancava Laura Pepe), e del pediatra Carlo Alfaro, che ha sposato con entusiasmo questo progetto sociale di sensibilizzazione ed informazione sull’autismo nelle scuole. Si tratta di sei puntate della durata di venti minuti ciascuna, che raccontano la storia di Filippo Balestrieri, ragazzo autistico di 25 anni. “Quello che vedo” è il tema che la maestra assegna in classe a Mirko, fratello minore di Filippo, il ragazzo autistico, e da lì parte, attraverso immagini e flashback, il racconto della quotidianità della famiglia Balestrieri, una quotidianità “diversa” ed articolata, come appare ai bambini il mondo di oggi, dove con la storia di autismo di Filippo si intrecciano altre storie di diversità e difficoltà di integrazione. Nel cast nomi del calibro di Fabio Fulco, Anna Spagnuolo, Mimmo Esposito, Susy Del Giudice, Caterina Gramaglia, Tiziana De Giacomo, Igor Petrotto, Salvatore Catanese, Maria Teresa Amato, e i piccoli Antonio D’ Amora e Lucia Manfuso. Sia il regista che gli attori hanno lavorato in maniera totalmente gratuita, dato l’alto valore sociale dell’operazione.
 
“Abbiamo voluto trattare una tematica grave ed emergente come l’autismo attraverso una web serie per poter disporre di un mezzo più efficace ed immediato, che arrivasse subito al cuore e alla mente dei giovani e giovanissimi, e a quanto pare stiamo vincendo la nostra scommessa”, spiegano gli autori, che si sono formati sull’argomento, prima della stesura del soggetto e della sceneggiatura, frequentando il Centro “Neapolisanit” di Ottaviano, che si occupa di abilitazione, educazione e riabilitazione di soggetti con deficit fisici-psichici-sensoriali, ed in particolare di persone affette da autismo. Spiega il dottor Carlo Alfaro: “E’ un racconto di amore, di quotidianità e di diversità, tratteggiato con i toni della leggerezza e della semplicità, non mancando però di stimolare riflessioni e fornire spunti di discussione, per sensibilizzare i giovani alle tematiche della diversità e dell’inclusione. Dopo la visione dei sei episodi della serie, per un totale di circa 50 minuti totali, gli studenti delle scuole visitate, in presenza dei loro docenti, sono invitati a partecipare ad un incontro/dibattito con gli autori della serie per le curiosità di ordine drammaturgico-artistico e con me o altri miei colleghi per gli aspetti socio-sanitari. A Meta, come nelle altre scuole dove siamo stati, i ragazzi ci hanno subissato di domande di ogni genere, non finendo mai di sorprenderci per la loro apertura ed entusiasmo, dandoci l’energia per continuare in questo importante progetto”.

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