martedì 29 agosto 2017

Il Faito fa paura, le fiamme sfiorano Pimonte

Il fronte si estende, frazioni montane a rischio. I sindaci al governo: da soli non ce la facciamo 

Fonte: Raffaele Cava da Il Mattino 

Castellammare di Stabia - Fiamme, fumo e il rombo delle eliche degli elicotteri dei soccorsi che tentano di arginare l'avanzare degli incendi. L'emergenza sul monte Faito non si placa. Sulla cima della montagna, nelle località Molare e Cresta l'incendio esteso per centinaia di metri e con diversi focolai continua a tenere al lavoro vigili del fuoco e protezione civile. Stesso discorso sul versante pimontese della montagna, dove è andata a fuoco l'area dei castagneti, e ad Agerola dove l'incendio scoppiato domenica non è stato ancora domato. Sono ore di paura sul Molare del Faito dove il fuoco lambisce la zona in cui sono installati antenne e ripetitori dei segnali televisivi: a mettere in ansia la cittadinanza sono i generatori carichi di gasolio, che stanno lì per entrare m azione qualora ci fosse l'interruzione della corrente elettrica. Se il fuoco li aggredisse, un'esplosione potrebbe avere conseguenze inimmaginabili. Per scongiurare questo rischio, da terra ci sono squadre di volontari e vigili del fuoco a presidiare l'area: in queste ore sono decine le persone al lavoro per la creazione delle cosiddette "linee tagliafuoco", la pulizia cioè di sterpaglie e fogliame del sottobosco così da togliere materiale facilmente combustibile al fuoco. È m questo modo che per il momento la macchina dei soccorsi, con l'aiuto di decine di residenti, sta tenendo le fiamme lontane dai centri abitati. Ormai la gente e i volontari sono stremati, si è al quarto giorno di una emergenza che più in generale sta mettendo sotto pressione gli abitanti del Faito da più di tre settimane senza soluzione di continuità.


È così che tutti invocano l'invio di un elicottero Erickson del Corpo Forestale dello Stato; un elicottero veloce, con una autonomia di circa tré ore e capace di immagazzinare carichi di acqua dolce o salata fino a 10mila litri. Il presidente del Parco dei Lattari Tristano Dello Jojo, quello della Comunità Montana Luigi Mansi e i sindaci di Agerola e Castellammare Luca Mascolo e Antonio Pannullo hanno ieri sera lanciato al governo un appello attraverso un comunicato. «Sono ormai due settimane che abbiamo intrapreso una lotta impari con il fuoco, che da terra non si vince, ma nemmeno dal cielo, se i mezzi m dotazione sono solo quelli della Regione», scrivono: «È il momento che il governo, più volte e diversamente sollecitato, si renda conto che la situazione non è più gestibile e che da soli non ce la possiamo fare. L'emergenza è vasta, il fronte ha ormai superato i 4 km di estensione ed ora è sui versanti di Agerola, Pimonte e Castellammare di Stabia, dopo aver devastato altro, ovviamente. La siccità, le correnti d'aria, la particolare olografia della montagna, alta e frastagliata, hanno alimentato una brutta storia di cui non vediamo la fine. Servono mezzi idonei, lo diciamo a gran voce. Quelli che solo la Centrale operativa di Roma può inviare, quelli che hanno serbatoi capienti e canalizzatori dei getti che possono davvero fare qualcosa contro un problema di così vasta portata». In queste ore in azione ci sono un Canadair e un elicottero dei vigili del fùoco insieme a due elicotteri inviati dalla Regione. L'acqua viene prelevata dalle vasche installate nel centro sportivo di Pimonte per velocizzare le operazioni di soccorso, mentre i Canadair si riforniscono nello specchio d'acqua antistante il litorale stabiese e la costiera sorrentina. Un danno immane per la fauna e l'habitat naturale di quello che è considerato il polmone verde tra i più grandi della Campania. In questi giorni di emergenza sono centinaia gli alberi secolari e gli ettari di castagneti andati m fumo senza contare il danno di immagine subito del territorio che vive essenzialmente di turismo. Dopo l'arresto di un pensionato di Vico Equense, residente nella frazione di Moiano, le indagini dei carabinieri vanno avanti per scoprire di chi è la regia occulta dell'inferno che sta flagellando da giorni il comprensorio stabiese e dei monti Lattari

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