domenica 27 agosto 2017

Inferno Faito, con la funivia ritornano anche gli incendi

Pochi turisti in vetta, gli operatori: «Strategia criminale»

Fonte: Raffaele Cava e Fiorangela D'Amora da Il Mattino

Castellammare di Stabia - Nuova emergenza roghi sul monte Faito e la tanto attesa riapertura della funivia diventa un flop. Da ieri mattina sono m azione sul Molare due elicotteri della Regione per domare le fiamme che dalla serata di venerdì imperversano sulla cima della montagna. Le fiamme sono arrivate a lambire il santuario di San Michele Arcangelo. Per tutta la giornata di ieri i velivoli hanno fatto la spola tra le vasche riempite d'acqua con le autobotti e il vallone in cui si è sviluppato l'ennesimo incendio di questa estate d'inferno per il Faito. Uno spettacolo triste, ben visibile a chi ieri è salito m montagna utilizzando la funivia riattivata dall'Eav dopo diversi annunci e rinvii. Decine di ettari sono andati in fumo e le indagini hanno ripreso vigore: gli inquirenti tengono bene in conto la denuncia del sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore che a Ferragosto aveva lanciato l'allarme: «C'è chi ha interesse a evitare che il Faito prenda la via della rinascita e dello sviluppo turistico dopo decenni di abbandono». Per ora che ci sia la regia dei clan di camorra, interessati a continuare a coltivare indisturbati le piantagioni di marijuana è solo una ipotesi, fatto sta che l'emergenza roghi è tornata in concomitanza con la riapertura della Funivia che facilita i collegamenti fra la vetta e il mare visto che la strada che parte dalla zona Quisisana di Castellammare è interdetta al traffico per il manto stradale in pessime condizioni. Nonostante la località in cu si è sviluppato il vasto rogo fosse distante dalla funivia in molti, forse preoccupati da fuoco e fumo, hanno preferito evitare di avventurarsi sui sentieri del Faito.
 
Solo poco più di cento i biglietti staccati dai dipendenti dell'Eav per la funivia, un bottino magro dopo quasi un anno di attesa. E così nel piazzale del Capo, a millecento metri d'altezza, chi ieri pensava di festeggiare si è dovuto amaramente ricredere. Come Tatìana, titolare assieme al marito Danilo dell'hotel Sant'Angelo: «Molti non lo sanno che la Funivia è ripartita, o non ci credono. Noi abbiamo i nostri clienti abituali ma dobbiamo continuare a rassicurare chi ancora oggi vede il fumo in lontananza». «Oggi è sabato - racconta Giacomo Vanacore del bar Belvedere - e guardate con i vostri occhi. Tavolini deserti. Volevano colpire noi e ci sono riusciti. Chi ha appiccato il fuoco proprio il 15 agosto e continua a farlo aveva noi come obiettivo». Giacomo è al telefono, sta chiedendo l’ intervento di un canadair per le fiamme che dal Molare stanno raggiungendo San Michele. «Questi elicotteri fanno ben poco. La funivia? Avrei preferito che non interrompessero i lavori, perché ora sono preoccupato per la ripresa delle opere che potrebbero ritardare anche la prossima stagione». Ormai c'è ben poco da salvare per l'estate 2017. «Oggi - conclude Tatiana tra le lacrime - ci hanno tolto anche il lavoro di settembre e ottobre cancellando con il fuoco i sentieri del trekking». Eppure nonostante tutto Faito non si arrende, Mario affitta bici elettriche ai turisti, mentre i titolari del Centro Sportivo lavorano senza sosta: «Avevano detto che la nostra piscina era distrutta dalle fiamme, noi il 20 abbiamo riaperto», racconta Rosa. L'odore di bruciato si sente ancora, tra gli alberi si vede il versante ormai incolore cancellato dal fuoco. La funivia del Faito fu inaugurata 65 anni fa, il 24 agosto del 1952. Poco dopo il Banco di Napoli costruì sulla cima del monte il Villaggio Ivo Vanzi, con villette, grandi alberghi, un centro sportivo, impianto ippico e sciistico, cinema e bar. «Dove sono tutte le autorità che l'anno scorso affollavano il piazzale? Oggi sono saliti una decina di turisti e qualche stabiese». La signora Lucia del bar Papillon ha tra le mani un'antica cartolina che ritrae la prima "panarella" «Cosa resta da dire di quest'estate? Va tutto bene, siamo felici per la funivia, per la strada di Castellammare che non abbiamo, degli incendi che non ci lasciano in pace». Intanto la campanella della funivia ogni venti minuti finalmente torna a suonare. «Abbiamo scoperto il Faito due anni fa m auto, oggi siamo tornati convinti di trovare la funivia, ma non sapevamo che avevano interrotto il servizio». Antonio vive nell'hinterland napoletano, oggi ha portato il fratello che vive in Germania per mangiare un panino tra i boschi, i bambini mentre la funivia sale guardano le case e le piscine private dall'alto. «Sapevamo della funivia, ma abbiamo preferito l’ auto racconta Giovanni che da qualche anno si è trasferito a Milano per lavoro - salendo il paesaggio dal lato di Vico era spettrale».

Nessun commento: