venerdì 5 luglio 2024

Pronto soccorso chiuso scontro tra sindaci e Asl

di Raffaele Perrotta - Il Mattino 

Boscotrecase - I sindaci del comprensorio vesuviano vogliono la riapertura del pronto soccorso nell'ospedale Sant'Anna e Madonna della Neve di Boscotrecase chiuso durante la prima fase dell'emergenza Covid nel 2020, quando l'intera struttura fu trasformata per ospitare solo i malati pandemici, e mai più riaperto. L'hanno chiesta all'incontro di mercoledì con i vertici Asl - il direttore dnella Napoli 3 Sud Giuseppe Russo, il direttore amministrativo Michelangelo Chiacchio e il direttore sanitario del nosocomio boschese Giuseppe Lombardi - nel quale ci sarebbe stato un confronto molto animato tra il gruppo dei primi cittadini e i dirigenti dell'azienda sanitaria. 

IL BACINO DI UTENZA 

Ieri gli stessi sindaci hanno nuovamente scritto a Russo proponendo alcune soluzioni tampone per fronteggiare la carenza di personale, che sarebbe alla base della mancata nuova apertura del presidio di primo soccorso. Nella nota, firmata dal sindaco di Boscotrecase Pietro Carotenuto e dai suoi omologhi Corrado Cuccurullo di Torre Annunziata, Pasquale Di Lauro di Boscoreale, Raffaele De Luca di Trecase, Francesco Ranieri di Terzigno e Luigi Sepe di San Giuseppe Vesuviano, si chiede di prendere in considerazione due alternative «in attesa del completamento dei concorsi già avviati e in programma».

 

Per i sindaci la carenza «può essere temporaneamente affrontata attraverso una redistribuzione del personale dai presidi di pronto soccorso già attivi dell'azienda e l'utilizzo di personale interinale o di convenzioni con liberi professionisti per raggiungere gli standard richiesti». Soluzioni che consentirebbero una più celere rifunzionalizzazione dell'ospedale, dove ad oggi c'è un'ala ancora parzialmente chiusa. «La riapertura del pronto soccorso di Boscotrecase è una questione di estrema urgenza, non più rinviabile aggiungono i sindaci Oltre alle dimensioni significative del bacino di utenza (i sei comuni rappresentati hanno una popolazione di quasi 150 mila abitanti, ndr), bisogna considerare anche i milioni di visitatori dei siti del Parco Archeologico di Pompei, del Parco Nazionale del Vesuvio e, a breve, quelli del Maximall Pompeii, che sarà il centro commerciale più grande d'Europa». 

I CITTADINI 

Ad incalzare sul tema anche il Movimento Vesuviano Salute Pubblica che, attraverso il suo portavoce, l'avvocato Eugenio Manzo, fa sapere di aver «accolto con moderata soddisfazione la volontà mostrata da parte dei sindaci di voler risolvere la questione relativa alla riapertura del pronto soccorso. L'incontro, anche se non ha partorito azioni risolutive, ha messo in evidenza la volontà della politica di riappropriarsi di un tema troppo spesso lasciato ai meri computi contabili e numerici: la salute pubblica». Secondo il legale, da anni in prima fila insieme ad altri movimenti che si battono per una riorganizzazione ed un potenziamento della sanità territoriale, «la rete sanitaria locale ha bisogno di investimenti, idee e azioni per invertire la rotta che ha portato al disastro attuale». Inoltre, aggiunge Manzo, «siamo felici che la politica locale stia cercando di togliere dalle mani dei freddi burocrati un tema tanto importante, cominciando una lotta per i diritti dei cittadini che vedrà in prima linea l'area vesuviana. Siamo pronti a ribellarci alla scelta scellerata dell'autonomia differenziata, che ridurrà ancora maggiormente la qualità dei servizi pubblici nel Sud dell'Italia e fra questi la qualità della sanità pubblica».

Nessun commento: