Vico Equense - Giovedì prossimo, alle ore 19.30, verrà intitolato a don Mario Buonocore il largo antistante l’ex Cattedrale dell’Annunziata. Viaggiatore instancabile e curioso, uomo eclettico, schietto e appassionato, sempre attento a curare e nutrire con rigore e allegria relazioni umane autentiche, don Mario Vanacore maturò la propria vocazione durante una sosta a Roma, segnando il suo destino e quello del paese natio con una militanza di fede che l’ha reso padre spirituale e maestro di vita non convenzionale né dogmatico per molte generazioni, nei vari ruoli che hanno accompagnato il suo impegno pastorale: per 43 anni, dal 1931 al 1973, è stato ad esempio vicario capitolare dell’ex cattedrale dell’Annunziata, oltre che formatore della gioventù equana con il Circolo di Azione Cattolica «Loreto Starace», padre spirituale dell’Arciconfraternita dell’Assunta, assistente dell’Apostolato della preghiera e canonico cantore amante dell’arte, della liturgia (fu anticipatore, nella sua piccola patria, della riforma del Concilio Vaticano II) e di riti densamente simbolici come il presepe, che si avvaleva della collaborazione tra gli altri del pittore Antonio Asturi, che ogni primo novembre, dal dopoguerra fino al 1964, andava in cattedrale e iniziava a dipingere i panorami per il presepe che don Mario allestiva con i giovani di Vico. ”Una tradizione – ci spiega Salvatore Guida, nipote del pittore Asturi – che mio nonno ha riportato nei suoi diari. Attualmente nella cripta dell’ex cattedrale c’è una sola scena che ricorda quel periodo. E credo che sia una delle ultime che il nonno ha dipinto.”
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