di Mariella Parmendola - La Repubblica Napoli
Turisti spaesati, i più giovani seduti sulle scale della stazione di piazza Garibaldi a Napoli. Le coppie di stranieri alla ricerca di un po' di ombra, senza capire perché i treni della Circumvesuviana restassero fermi. Per ore. Tutti spenti i motori. È accaduto una domenica di 15 giorni fa. E domani potrebbe ripetersi. Identica scena. A distanza di due settimane nuovo sciopero dei macchinisti dell'Orsa. Negli stessi orari, di mattina quando c'è più folla. Tra chi deve arrivare a Sorrento per iniziare la sua vacanza e le famiglie che hanno programmato una giornata di mare. L'astensione è stata proclamata dalle 8,25 alle 12,25. "In questa fascia oraria non sono garantite corse", anticipa Eav che lega ovviamente il numero di treni in grado di partire alla percentuale di partecipazione alla protesta. Gravi i disagi domenica 7 luglio in occasione di uno sciopero nazionale, volendo fare un pronostico per domani. Questa volta, però, la vertenza è locale. Si rinnova un braccio di ferro sul personale, dai turni alle ferie, tra il sindacato dei macchinisti e la società che gestisce la linea ferroviaria con il titolo di peggiore d'Italia. E più o meno con le stesse motivazioni un altro sciopero di 24 ore porta la data del 26 giugno scorso. Tre in meno di un mese. A cui poi si aggiungono, avarie di treni, corse cancellate all'improvviso e il moltiplicarsi di disagi che vedono l'estate 2024 procedere con un bilancio negativo non di molto dissimile dalle due precedenti. Anzi, con una linea in meno.
Dovranno aspettare settembre i pendolari che da Baiano si spostano verso Nola e Napoli per riprendere il treno Circum. Nonostante le proteste dei comitati di pendolari, Eav ha spiegato che lo stop così prolungato è indispensabile per interventi fondamentali alla linea. Intanto i viaggiatori continuano a protestare e da martedì partiranno modifiche al servizio di autobus introdotto in sostituzione. L'avere cancellato una linea, non ha portato vantaggi nonostante il personale in più, sulle altre. Almeno a sentire gli operatori turistici che raccolgono le proteste di italiani e stranieri in vacanza in penisola sorrentina. « Andiamo sempre peggio», è sconfortato Sergio Fedele, promotore con altre associazioni come Confcommercio, di richieste di incontri in prefettura a Napoli e documenti con proposte da anni. « Servirebbero soluzioni operative, non incontri in cui non si decide nulla. E le voci dei turisti sono sempre le stesse. I nostri ospiti si lamentano del disastro Circumvesuviana e non solo. Chi sceglie il noleggio di auto o taxi si ritrova in ingorghi assurdi», dice Fedele che è presidente di Atex e raccoglie le proteste dei titolari di strutture ricettive non alberghiere. Sulla statale sorrentina gli ingorghi si susseguono in più ore del giorno, non solo nei week end, peggiorati da una serie di cantieri lungo il percorso. Ai quali poi si è aggiunto quello determinato dalla rottura di una condotta idrica con la chiusura di via Acton a Castellammare di Stabia dal 20 giugno, tratto percorso da molti automobilisti diretti ai lidi tra la costa stabiese e quella sorrentina. Non nasconde preoccupazioni simili a quelle di Fedele Agostino Ingenito, presidente Abbac. «I servizi che si offrono agli ospiti in penisola sorrentina continuano a peggiorare. Lo sciopero della Circumvesuviana ci lascia scoraggiati, perché si abbina alla situazione di traffico caotico della statale. Ad di là delle singole emergenze, come i lavori Gori » , dice Ingenito. E quest'anno i sindaci in assenza di soluzioni in grado di migliorare la situazione hanno anche chiesto al prefetto, Michele Di Bari, di rinunciare alla misura delle targhe alterne. Resa inefficace l'anno scorso per le troppe deroghe. Ingenito e Fedele parlano lo stesso linguaggio quando sottolineano: « Non si comprende perché non si lavori a potenziare le vie del mare».
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