mercoledì 11 giugno 2008

Primo Policlinico, 740 mila euro per affittare 100 fotocopiatrici

Napoli - I camion carichi di cento macchine fotocopiatrici sono arrivati lunedì pomeriggio. I facchini hanno impiegato quasi due giorni per trasportare tutta l'attrezzatura nei diversi dipartimenti del vecchio Policlinico. «Un'operazione costata all'azienda ospedaliera universitaria ben 740 mila euro. Uno scandalo». E' il sindacato Cisal Università a denunciare «lo spreco di denaro» contenuto nella delibera del direttore generale del primo Policlinico Luigi Muto, che prevede un contratto quadriennale di comodato d'uso delle fotocopiatrici. Ad esprimere lo sdegno sono 550 iscritti al sindacato. Docenti, medici e infermieri che raccontano di essere alle prese, ogni giorno, con la carenza di farmaci e di materiale ospedaliero. Il deficit dell'ospedale della Seconda Università di Napoli nell'ultimo anno ha raggiunto i 26 milioni di euro. Il bilancio preventivo per il triennio 2008-2010 non è stato approvato e dall'11 aprile scorso sono fermi gli approvvigionamenti dei dipartimenti assistenziali. La situazione è talmente grave che la scorsa settimana il professore Alberto Del Genio, direttore del dipartimento di Chirurgia dell'apparato digerente ed endocrinologico, ha deciso di sospendere i ricoveri dei pazienti, bloccando anche gli interventi chirurgici già programmati. «L'attività assistenziale è ricominciata lunedì mattina — spiega il medico — perché ci hanno promesso l'arrivo entro la settimana del materiale chirurgico e dei farmaci di cui non possiamo fare a meno. Siamo in una condizione di pura sopravvivenza, non possiamo andare avanti così». Oggi i direttori dei dipartimenti di attività intergrata si riuniscono per discutere proprio delle difficoltà economiche del vecchio Policlinico. In attesa di un incontro con il manager Muto, che sta lavorando per ottenere nuovi finanziamenti dalla Regione. L'attuale protocollo d'intesa, che scade a luglio, prevede fondi per 100 milioni di euro. Secondo alcuni dipendenti dell'azienda ospedaliera negli ultimi giorni si intensificano casi in cui sono gli stessi operatori a rivolgersi alle farmacie esterne per garantire la continuità assistenziale. «Sono stato costretto — racconta un caposala— ad acquistare di tasca mia un medicinale per un paziente, perché era terminata la scorta nella farmacia». La Cisal ha programmato, prima di procedere allo sciopero, un'assemblea generale di tutto il personale per martedì prossimo, chiedendo l'intervento del prefetto e dei vertici universitari. (Alessandra Barone da il Corriere del Mezzogiorno)

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