sabato 1 novembre 2008

Un amministratore per due ospedali

Sorrento - Partirà dai locali del pronto soccorso l’operazione di restyling che nel giro di sei mesi dovrebbe adeguare la struttura dell’ospedale di Sorrento alle esigenze dei servizi sanitari richiesti dagli utenti dell’intera Costiera. Contemporaneamente dall’inizio dell’anno prossimo sarà operativa l’organizzazione congiunta dei nosocomi di Vico Equense e Sorrento per i quali di fatto è prevista un’unica dirigenza, sia sotto il profilo amministrativo sia sotto quello sanitario. Analogo discorso per la distribuzione tra le due strutture delle diverse attività, considerato che ormai sembra scontato il percorso verso la specializzazione e l’accentramento di servizi analoghi. Il tutto per evitare duplicati che fino ad oggi hanno avuto l’unico risultato di non avere nessun presidio dotato di attrezzature e personale sufficienti per erogare con efficienza e secondo criteri di economicità i diversi servizi. «È il caso di ribadire che non è intenzione della direzione dell’azienda sanitaria ridurre le prestazioni sul territorio della penisola sorrentina ed ogni voce su possibili chiusure o ridimensionamenti dei due ospedali sono assolutamente prive di fondamento e saranno smentite dai fatti», dice il neo direttore amministrativo Alberto Di Capua. Quaratacinque anni, sorrentino di nascita ma stabiese di adozione, un passato ai vertici degli ospedali dell’area vesuviana ed una solida conoscenza dell’organizzazione regionale della sanità, Di Capua è arrivato a Sorrento con la mission di adeguare le due strutture sanitarie della Costiera alle esigenze di una popolazione che d’estate con l’affluenza turistica supera il milione di utenti. Un compito che ha il sapore della sfida, considerata la limitata disponibilità di risorse da investire e la considerevole mole di interventi da eseguire soprattutto presso il nosocomio di Sorrento. In tutto questo, non va sottovalutata l’influenza di una politica sanitaria a livello regionale che impedisce di fare una seria programmazione circa i servizi da distribuire sul territorio. Dunque, per il rilancio dell’assistenza in penisola sorrentina si parte dal pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia, che attualmente versa in uno stato di degrado assoluto e rimane attivo solo grazie all’abnegazione degli addetti. L’obiettivo è quello di farne un presidio moderno, dotato dei locali e delle attrezzature adeguate per offrire assistenza anche all’utenza straniera che tutto l’anno frequenta il comprensorio. Non a caso la struttura sarà parzialmente dislocata dall’attuale sede e si trasferirà sempre al piano terra negli spazi precedentemente occupati dal reparto radiologia. Si tratta del primo intervento per avviare una riorganizzazione funzionale delle diverse specializzazioni che saranno presenti nella struttura di Sorrento. Non a caso la volontà della direzione generale dell’Asl è quella di accentrare a Sorrento la prima linea dell’assistenza, costituita da pronto soccorso, rianimazione, chirurgia e cardiologia, mentre per Vico Equense si prospetta un futuro da polo prevalentemente dedicato all’ostetricia ed alla neonatologia. (Francesco Aiello il Mattino)

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