venerdì 21 novembre 2008

L’imbarazzo di ex Ds e Pd: non sappiamo nulla

Tra gli ex Ds non manca l’imbarazzo per una vicenda scoppiata come il classico fulmine a ciel sereno. All’epoca dei fatti contestati a Nerli la segreteria provinciale di Napoli dei Ds era retta da Maria Fortuna Incostante. Che nega di aver mai saputo dei contributi versati da operatori del porto. «Della registrazione — osserva — si occupava il tesoriere. Io non sono mai stata informata di queste cose. Spero, comunque, che Nerli possa dimostrare la sua totale estraneità alle contestazioni. Ho fiducia sia in lui che nella magistratura: la vicenda sarà chiarita». Dagli atti dell’inchiesta sembrerebbe emergere un particolare: i contributi avrebbero anche in parte finanziato l’organizzazione delle primarie del Pd del 2007. Ma Tino Iannuzzi, il segretario regionale del partito di Veltroni cade letteralmente dalle nuvole. Raggiunto al telefono se la cava con un’espressione laconica: «Non so assolutamente nulla di questa vicenda». Solidarietà a Nerli arriva dal capogruppo del Pd al Comune di Napoli Antonio Borriello. «Chi conosce — afferma quest’ultimo — il presidente dell’Autorità portuale sa che egli ha improntato sempre il suo impegno istituzionale alla trasparenza e alla correttezza amministrativa. Sono fiducioso che dimostrerà la totale estraneità ai fatti contestatigli». Passa invece all’attacco il centrodestra. Ad alzare la voce sono soprattutto esponenti di Alleanza nazionale. Il capogruppo al Comune di Napoli Carlo Lamura e il suo collega consigliere Andrea Santoro definiscono «la vicenda giudiziaria che ha colpito Nerli un monito per il Governo: molti uomini della sinistra in Campania sono inaffidabili e compromessi in quella che si preannuncia come una nuova Tangentopoli napoletana. Ecco perché il Governo non deve condividere alcuna scelta con Bassolino e i suoi uomini. È assolutamente scandaloso che nei giorni scorsi proprio Bassolino pretendeva di indicare il successore di Nerli alla guida dell’Autorità portuale nella persona del suo assessore ai trasporti ». Si spinge oltre il presidente provinciale di An Luigi Bobbio, che invoca «l’immediato commissariamento dell’Autorità portuale che ci liberi dagli amici del governatore in carica». E poi si chiede: «Cos’altro deve accadere nell’entourage bassoliniano affinché le cose cambino in Campania?». (G.C. Corriere del Mezzogiorno)

Cene e cocktail, così nel porto si finanziavano Ds e primarie Pd

2 commenti:

Anonimo ha detto...

... tutti i compagni a bocca aperta !

Anonimo ha detto...

Il PD Campano vergine annanz e rutt arret