«Mi viene riferito che nel comunicato della Procura di Napoli viene ricordato che alcuni anni or sono sono stato inquisito insieme ad Alfredo Romeo su questioni inerenti la gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli. Se così fosse lo sconcerto sarebbe disarmante». Paolo Cirino Pomicino si mostra piccato di fronte alle affermazioni che lo riguardano - relative a un suo ruolo di «interlocutore d’eccezione» di Romeo e alle pressioni in coincidenza con la pubblicazione di un suo prossimo libro - presenti nella inchiesta sugli appalti a Napoli. Pomicino ricorda di essere stato «prosciolto con formula piena dall’accusa mossa dalla Procura di Napoli»: perciò, aggiunge ironicamente, «avrei compreso le sue scuse sull’argomento piuttosto che una anodina citazione di un proprio errore forse al solo scopo di continuare una offesa che dura ormai da 15 anni». L’ex ministro afferma di sentirsi «riconciliato con lo stato di diritto» di fronte alla «terzietà della magistratura giudicante di Napoli» che «per ben 15 volte mi ha assolto dalle accuse infamanti della procura di Napoli».
Mani sulla città con gli «appalti pilotati»
Nessun commento:
Posta un commento