venerdì 8 aprile 2011

Rea: in Campania 200 mila persone vivono «di» o «grazie alla politica»

di Paolo Grassi da il Corriere del Mezzogiorno

«Quasi un miliardo di euro. A tanto ammontano dalle nostre parti i costi della e per la politica: 392 milioni, entrando nel dettaglio, servono per il funzionamento di giunte e consigli della Regione, delle Province e dei Comuni campani. Risorse alle quali bisogna aggiungere ulteriori 516 milioni spesi, sempre annualmente, per rappresentanza, per gli amministratori di società e consorzi a partecipazione pubblica, per la massa di personale di supporto politico (tra cui i cosiddetti portaborse) e così via. Insomma, e scusate il bisticcio di parole, la casta ci costa davvero troppo. Soprattutto se si considera che nella nostra regione, praticamente a ogni livello, viviamo servizi poco efficienti e paghiamo tasse più costose rispetto al resto del Paese». Anna Rea, leader Uil Campania e Napoli — oltre che delegata alle politiche internazionali in seno alla segreteria nazionale guidata da Luigi Angeletti — anticipa al Corriere del Mezzogiorno i dati «locali» della ricerca che sarà illustrata per intero questa mattina, dalle 9,30, presso l’Hotel Terminus nel corso dell’iniziativa dello stesso sindacato intitolata significativamente Noi paghiamo sempre più tasse e la politica spreca. Al dibattito è annunciata la presenza del governatore Stefano Caldoro, del rettore della Federico II, Massimo Marrelli, del numero uno Anci Campania Nino Daniele e del timoniere della Uil Luigi Angeletti.



«Non vogliamo fare assolutamente populismo — riprende Rea, che aprirà i lavori di oggi — ma è un fatto che in questa regione vivano di politica, direttamente o indirettamente, almeno 200 mila persone. Che almeno millesettecento persone facciano parte dei vari cda delle sole società controllate dagli enti locali e che 16 mila siano i consulenti della pubblica amministrazione (sanità esclusa). Una percentuale altissima rispetto al dato nazionale che viene calcolato intorno al milione e trecentomila impiegati del comparto. La democrazia ha dei costi, è giustissimo, ma qui siamo un po’ oltre: bisogna tagliare le spese e migliorare la politica». Come fare? La sforbiciata, secondo Rea, deve essere praticata a più riprese. «Tra le nostre proposte, in primis, c’è quella di ridurre del 20%, in un sol colpo, tutte le “voci” di spesa prima citate. Si risparmierebbero subito circa 297,5 milioni, che equivalgono a quasi 200 euro per contribuente. Una strategia che consiglio di seguire realmente a chi ci amministra, perché servirebbe immediatamente ad azzerare, tanto per fare un esempio delle ricadute sulla collettività, le addizionali comunali e regionali Irpef». In quest’ottica la Uil sollecita interventi «seri per partecipate e agenzie», da «accorpare per core business o azzerare quando inutili». Naturalmente «salvaguardando il profilo occupazionale. Quello cioè costituito dai dipendenti». Infine, i dati relativi alla Regione. «Dove — chiosa Rea — solo il consiglio e la giunta hanno fatto registrare nel 2010 una spesa di circa 88.617.000 euro, superando anche la Lombardia, che si è fermata a 73.825.740 euro». Tornando a livello nazionale, come detto prima sono 1,3 milioni le persone che vivono direttamente o indirettamente di politica. «Un esercito — spiega la Uil nazionale — composto da parlamentari, ministri, sottosegretari e amministratori locali, consiglieri circoscrizionali e di amministrazioni compreso il personale di supporto alla politica». A questi vanno aggiunti gli oltre 12 mila consiglieri circoscrizionali (8.845 nelle sole città capoluogo); 24 mila persone nei cda delle 7 mila società, enti, consorzi, autorità di ambito partecipati dalle pubbliche amministrazioni; quasi 318 mila persone che hanno un incarico o una consulenza elargita dalla pubblica amministrazione; la massa del personale di supporto politico addetto agli uffici di gabinetto dei ministri, sottosegretari, presidenti di Regione, Provincia, sindaci, assessori regionali provinciali e comunali! i direttori generali, amministrativi e sanitari delle Asl; la moltitudine dei componenti dei consigli di amministrazione degli enti pubblici più disparati. «Per costo totale di circa 18,3 miliardi di euro l’anno, a cui occorre aggiungere i costi derivanti da un “sovrabbondante” sistema istituzionale quantificabili in circa 6,4 miliardi di euro, arrivando così alla cifra di 24,7 miliardi di euro». Per il solo funzionamento della Presidenza del consiglio, per il 2011, sono previste spese per 477 milioni di euro.

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