Fonte: Emanuele Imperiali da il Corriere del Mezzogiorno
Mezzo milione, un numero enorme. A occhio e croce un cittadino ogni tre. Sono davvero tante le famiglie campane che hanno chiesto prestiti per tirare avanti. È l’ennesimo record, preoccupante, che detiene la regione, da dove parte oltre il 10% di tutte le domande di finanziamento presentate in Italia. Non c’è alcun dubbio che la sindrome della quarta settimana sia ormai sempre più diffusa nei territori più arretrati del Paese, soprattutto tra quanti vivono dei propri guadagni da reddito fisso. Per di più ogni spesa imprevista diventa fonte di legittime preoccupazioni, che solo ricorrendo a denaro preso in prestito può essere spesso fugata dall’oggi al domani. A uno ogni quattro di quanti lo chiedono serve urgentemente contante, poco più di uno ogni cinque deve fare lavori in casa, al 12% serve per comprare l’auto. A dicembre, poi, il quadro diventa ancor più preoccupante, nonostante siano in arrivo le tredicesime, perché le spese lievitano in modo esponenziale: tasse da pagare, conguagli fiscali in busta paga, assicurazioni e bolli auto, rate di mutui per la casa e chi più ne ha più ne metta. Quest’anno, poi, con la stangata governativa in arrivo, le cose non potranno che peggiorare, per tutti. Inoltre, avvicinandosi il Natale, ci sono i regali da fare, almeno ai bimbi, i sempre più alti costi dei cenoni in casa con i parenti da considerare e così via. Per le ormai imminenti festività più della metà di coloro che chiedono soldi in prestito avrebbe bisogno di una cifra non inferiore ai 2 mila euro.
A richiederli sono soprattutto giovani entro i 25 anni, ed è perfettamente comprensibile se si pensa che la maggior parte a Napoli e nelle altre province non lavora ma, come i ragazzi e le ragazze che vivono ad ogni latitudine, ha un livello di consumi più elevato degli adulti. E anche, e ciò a prima vista potrebbe addirittura apparire contradditorio, i più anziani, coloro che hanno superato i 60 anni. Invece non è affatto un caso se a soffrire in modo più acuto della media dei cittadini campani siano proprio i pensionati, la metà dei quali ha un assegno mensile dell’Inps inferiore a mille euro: su 360 mila che hanno bisogno di un prestito sull’intero territorio nazionale, oltre 5o mila vivono in Campania e Io hanno già chiesto. Una percentuale del 7,6% ben più alta di quella media italiana ferma al 6,59: in concreto significa che 14 richieste ogni 100 partono dalla nostra regione. Gli over 60 avrebbero bisogno, in media, di circa 16 mila euro, da rimborsare in più di 5 anni, con una rata mensile che oscilli attorno ai 300 euro. La domanda di prestiti non è, però, solo indice di una crisi economica sempre più aggressiva e di un’effettiva riduzione della capacità di spesa della gente. Potrebbe perfino agire da leva per arginare l’incombente recessione e avere, perciò, una valenza innovativa, se si riflette sul fatto che il credito al consumo, da anni radicato nella vita delle persone all’estero, a cominciare dagli Usa, diventa adesso un’abitudine anche in Italia: in particolare, al Sud, con la Campania che ha la più alta propensione verso i prestiti dell’intero Paese. A patto, però, che non comporti una drastica diminuzione del risparmio privato, tuttora il principale motore dell’economia italiana, con la conseguente impossibilità, nel medio periodo, di far quadrare i bilanci familiari tra entrate e uscite. Perché questo rischio oggettivamente esiste, quando si dilazionano i pagamenti senza un’accorta programmazione delle risorse finanziarie disponibili.
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