martedì 13 marzo 2012

Sanità: Idv, potenziare medicina genere e garantire migliore assistenza

“Potenziare la ricerca medica, scientifica e farmacologica nell'ambito della medicina di genere; prevedere l'inserimento della 'medicina di genere' nei programmi dei corsi di laurea in medicina; individuare percorsi che garantiscano all'interno delle strutture sanitarie pubbliche l'esistenza o la realizzazione di uno spazio dedicato alla donna; è questo ciò che chiediamo al Governo attraverso la nostra mozione, al fine di tutelare e garantire il diritto alla salute di tutti cittadini”. Lo dichiara Antonio Palagiano, responsabile nazionale sanita' dell'Italia dei Valori ed estensore della mozione sulla medicina di genere in discussione questa settimana alla Camera. “Le donne sono affette più degli uomini da quasi tutte le patologie croniche, ma non solo: osteoporosi (+ 736%), malattie tiroidee (+ 500%), depressione e ansieta' (+ 138%), cefalea ed emicrania (+ 123%). E' arrivato, quindi, il momento di sensibilizzare la nostra societa' alla medicina di genere che non e', come sarebbe facile pensare, la medicina delle donne, ma e' quella branca della scienza medica che studia le differenze, non soltanto anatomiche, tra uomo e donna. Ciò garantirebbe una maggiore appropriatezza terapeutica, nell'interesse di tutti, ed anche un sensibile risparmio nelle cure farmacologiche. Le donne, oggi” prosegue Palagiano “sono le prime consumatrici di farmaci che vengono pero', paradossalmente, sperimentati quasi esclusivamente su soggetti maschi, e ciò a causa delle interferenze ormonali che rendono la donna un soggetto poco 'stabile' per la sperimentazione clinica. Per questa ragione spesso le terapie mediche sulle donne non hanno lo stesso effetto che sugli uomini, provocando un danno alla salute della donna e alla spesa sanitaria'. 'Non investire nel potenziamento della medicina di genere nel nostro Paese sarebbe non solo anacronistico, ma soprattutto irresponsabile, irrazionale ed antieconomico. L'Italia e' attualmente al 74* posto secondo il World Economic Forum del 2011, per la sensibilità di genere, dopo Bangladesh, Ghana e Perù. L'accoglimento di questa nostra mozione” conclude il deputato IDV “sarebbe il primo passo verso una decisa e necessaria inversione di rotta”.

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