sabato 28 aprile 2012

Wwf: salvare il pino secolare della villa comunale

Sorrento - Riaccesi i riflettori sul secolare pino della villa comunale che divenuto oggetto di un vero e proprio gioco di perizie e controperizie rischia di essere inesorabilmente abbattuto solo perché uno dei rami tocca il cornicione di un edificio. Arriva la diffida da parte della Soprintendenza, gli ambientalisti chiedono la riapertura della parte di villa comunale da tempo inutilmente interdetta per un pericolo imminente che invece non esiste, il wwf chiede la modifica del cornicione dell’edificio di qualche centimetro. Diventa insomma una vera avventura di sopravvivenza il destino di uno degli ultimi imponenti esemplari di “Pinus Pinea” che da oltre un secolo si affaccia sulle acque del golfo di Sorrento con i suoi 12 metri di altezza ed oltre 3 metri di circonferenza con una età stimata di 125 anni. L’imperativo disalvare il patriarca arboreo è categorico dopo il disastro di un anno fa quando senza alcuna autorizzazione fu raso al suolo l’enorme esemplare di pino che sorgeva sul costone tufaceo della proprietà “La Terrazza” con una notizia diffusa dalla stampa che fece infuriare la Soprintendenza di Napoli con un giro di fotografie che fecero il giro del mondo riprese dai più autorevoli organi di informazione. «Il grande pino non si è mai mosso né inclinato - dice Claudio d’Esposito presidente del Wwf della costiera, è semplicemente cresciuto storto probabilmente nella ricerca della luce. Abbiamo già protocollato le conclusioni della perizia agronomica commissionata dall’associazione all’agronomo Alberto Galdi che sembra offrire le garanzie necessarie affinchè la pianta possa continuare a vegetare nella sua forma naturale senza dover subire alcun taglio o peggio gravi amputazioni di rami». Le perizie ordinate dal Comune invece dicono diversamente con asserzioni non corrispondenti alla realtà che definiscono il secolare pino una sorta di pianta killer. (Fonte: Vincenzo Maresca da il Giornale di Napoli)

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