di Stella Cervasio la Repubblica Napoli
Il completo di cachemire cede presto il posto a un "maniche di camicia" immacolata, visto il caldo mortale e la folla invagonata in piedi e senz'appiglio che riempie il treno della Circumvesuviana. Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione, alla vigilia del Primo Maggio sul servizio ferroviario che ha messo in ginocchio l'hinterland vesuviano non può che incontrare a rigor di logica più turisti che pendolari. Ma il suo "Work on tour" a fine corsa gli fa tracciare un bilancio positivo, a parte la situazione trasporti in Campania: «È inaccettabile. Per la Tav solo sprechi - commenta dopo aver constatato in quali condizioni si viaggia sotto il Vesuvio - Usiamo questi soldi per far circolare la gente normalmente: le risorse ci sono, bisogna vedere dove metterle. C'è una responsabilità del governo nazionale e regionale, perché Caldoro ha fatto finta di cadere dal pero mentre qui c'è bisogno di un intervento pesante per garantire in funzionamento dei treni per i pendolari e lo stipendio ai lavoratori». Quanto al "piano" dell'assessore regionale Vetrella, Ferrero taglia corto: «Non c'è». La conferma alle denunce di queste settimane non tarda ad arrivare: alla stazione del terminal di Porta Nolana Ferrero, dopo aver ricevuto le denunce dei lavoratori della Circum e delle autolinee («ci pagano a mesi alterni»), con un gruppo di sostenitori e con Raffaele Tecce, responsabile nazionale Enti locali del partito, e il segretario di Rifondazione a Napoli Antonio D'Alessandro, sale sul treno per Sorrento delle 11.09 e lo fanno subito smontare. Quel convoglio non parte. Bisogna trasferirsi più avanti. Si fa avanti un anziano su sedia a rotelle: «Prendo 720 euro al mese di pensione, 420 sono per i farmaci». Ferrero ribatte: «Ecco perché diciamo no all'acquisto dei cacciabombardieri».
Il vagone si riempie. Molti i turisti diretti a Pompei, al ritorno viaggiano invece quelli diretti da Sorrento a Roma, carichi di valigioni. Come si può pensare di penalizzare un treno come questo? Ferrero prende due, anzi tre piccioni con una fava: la protesta Circum e la campagna delle amministrative a Torre del Greco (dove corrono da soli, come anche a San Giorgio a Cremano) e Torre Annunziata. Sotto un gazebo a due passi dalla piazza del campanile sepolto dalla lava, i torresi assistono e applaudono al "comizio" del segretario, che incontra il candidato sindaco della Federazione della sinistra, Aniello D'Alessio, un professore di lingue all'istituto di ragioneria. Il paese che ha visto i suoi risparmi affidati agli armatori Deiulemar andare in fumo è rimasto colpito dalle parole di Ferrero: «La responsabilità morale dei suicidi è di questo governo». E «da una tassa sui grandi patrimoni sopra il milione di euro si potrebbero tirare fuori 20 miliardi». A Torre Annunziata il segretario è atteso dal candidato sindaco Antonio Gagliardi, sostenuto da una coalizione di Verdi, Sel, Idv e due liste, "Natura-lista" e Loro di Oplonti. Nella sede dell'Usp Ferrero incontra i lavoratori ex Alenia e Atitech, che polemizzano con Lettieri, il contratto d'area irrisolto, e cenni anche sul trasformismo del sindaco uscente, Giosuè Starita. È tempo di tornare a Napoli: impresa non facile, via Circum. Il treno previsto per le 13.59, arriva alle 14.35 annunciato all'ultimo momento su binario diverso e remoto. E a Torre del Greco si cambia: in ritardo arriva il direttissimo. Per le 16 il ritorno a Napoli. In fondo basterebbe togliere le lancette all'orologio.
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