Era il 5 marzo 2012, alla Reggia di Quisisana di Castellammare di Stabia, si presentava il libro di Angelino Alfano "La mafia uccide d'estate". La presidente dell'associazione Art & Joy, Pina D'Auria, l'On. Gioacchino Alfano, il Sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque e il direttore dell'IPM di Nisida, Gianluca Guida si fermano a parlare e si lanciano una sfida: fare qualcosa per e con i ragazzi di Nisida, portargli un po' di quell'aria di legalità che si respirava lì in quel momento in cui si ricordavano alcune delle vittime della mafia. È il 15 settembre e siamo a Nisida, l'isola inventata di Bennato, la terra che ha ispirato tra i tanti anche Omero, Plinio e Cicerone. "Nesis", la piccola isola che ha sedimento nella storia e nel tempo e che oggi raccoglie, grandi speranze, grandi sofferenze e tanta fatica. Quella che gli operatori fanno con le giovani anime che approdano in questo angolo di mondo legato alla terra ferma da una strada sottile, esile, come il filo che tiene uniti questi ragazzi alla legalità. L'idea nata lo scorso 5 marzo è quella di portare l'intera mostra delle vittime della mafia a Nisida per farne materia di studio, di discussione, di riflessione. 23 tavole, 23 volti di giustizia, 23 frasi di legalità arrivano all'IPM di Nisida e a portarle, come promesso sono Pina D'Auria e Gennaro Cinque. Una giornata di grandi emozioni e sensazioni contrastanti, come il contrasto tra la bellezza dei luoghi e la tristezza che viene nel pensare a quello che erano quei ragazzi. Erano, perché Nisida è speranza. Nisida rappresenta una possibilità concreta di riabilitazione per tanti ragazzi che non sono nati sbagliati, ma che per caso o per forza, perché a quell'età non si sa scegliere, vedono negarsi dalla vita le opportunità migliori. Nisida è la realtà ovattata di tanti giovani ai quali viene insegnato che la reintegrazione nella società civile è una cosa possibile e che il futuro lo si scrive con le proprie mani.
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