martedì 16 ottobre 2012

La lotta a “Cosa nostra" è "Cosa di tutti"

Claudia Scaramellino
Vico Equense - “La lotta a “Cosa nostra" è "Cosa di tutti", - scrive Claudia Scaramellino Consigliere comunale di IN Movimento per Vico sul suo profilo facebook - perchè nessuno è esente da una battaglia che coinvolge la coscienza collettiva e dunque di ciascuno. - Zona grigia, dice don Luigi Ciotti, è quella in cui scivolano, a poco a poco, le coscienze tiepide. Le coscienze di chi finge di non vedere e di non sentire, di chi agisce solo per calcolo o per paura, di chi è severo con gli altri quanto indulgente con se stesso, e pur lamentandosi di come vanno le cose non muove un dito per cambiarle... Gli abusi di potere non sarebbero possibili senza l'individualismo che approfitta dell'assenza di regole; le mafie e il crimine organizzato hanno un solido alleato nell'illegalità diffusa che si giustifica proprio in quei piccoli e medi reati che trovano nelle coscienze di chi le commette il più accomodante dei giudici. E' questo il terreno in cui si nutre la malattia degenerativa della democrazia, la premessa di tutti i conflitti d'interesse, di molte crisi economiche, di tutte le illegalità e mafie, e infine della povertà culturale, sociale, materiale di un Paese -. A livello locale, la difesa contro il dilagare delle mafie passa sì attraverso la lotta alle azioni delinquenziali sul territorio con il rafforzamento di forze dell’ordine e di nuovi presidi a tutela degli onesti, ma pure per le procedure di buon governo delle Amministrazioni, che garantiscano la certezza del diritto a tutti, che assumano comportamenti equi e trasparenti nelle scelte(nei deliberati e negli appalti del governo locale), non clientelari, non morbide verso l'illegalità e l'abuso, che concorrano a iniziative atte a promuovere informazione sul fenomeno malavitoso, scuola pubblica e cultura, formazione e lavoro. L'attenzione di noi tutti deve essere rivolta anche al controllo democratico delle" buone"pratiche amministrative e del territorio con la consapevolezza che in esso la difesa dei nostri diritti alla sicurezza e alla salute fisica e socio-economica non sia mai delazione e che una vera lotta al "male" non ammette tolleranza colpevole, perchè questa battaglia interessa davvero tutti e soprattutto il futuro dei nostri figli e nipoti.”

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