Il 12 dicembre, al teatro Eliseo di Roma saranno svelati la lista e il programma del Movimento Arancione. Luigi De Magistris è pronto a quest’appuntamento. “La mia speranza – si legge sul suo profilo FB - è quella di vedere un teatro pieno di cittadine e cittadini che ancora credono nella politica. Politica come partecipazione attiva per costruire, oggi, quel futuro collettivo in cui ciascuna e ciascuno di noi possa vedere realizzati quei sogni e quei diritti di cui ci stanno progressivamente privando. Realizzare una democrazia partecipativa che si fondi sulla valorizzazione delle persone, il capitale umano centrale rispetto a quello economico, e che consenta l'immissione, in politica, di quella energia non compromessa eticamente, garantendo un cambiamento della classe dirigente nazionale secondo meccanismi di trasparenza vera, che vedano l'ingresso in Parlamento di donne e uomini, conosciuti o meno, che abbiano alle spalle un percorso specchiato perchè segnato 'solo' dalle battaglie compiute sul territorio a difesa dei diritti, magari anche nell'ambito delle proprie professioni e nell'orizzonte del proprio lavoro, animati dal rispetto della Costituzione e del principio di legalità. E' arrivato il momento, anche per l'approssimarsi dell'appuntamento elettorale nazionale, di offrire il proprio contributo alla rinascita e alla ripresa di un paese fiaccato dal berlusconismo ed, attualmente, duramente colpito dalle politiche, soprattutto economiche, del governo Monti.
La crisi, la delegittimazione delle istituzioni, la perdita di credibilità dei partiti tradizionalmente intesi, la questione morale diventata questione anche giudiziaria rendono indispensabile il contributo di ognuna e ognuno di noi affinchè l'appuntamento elettorale segni l'avvio di un nuovo corso per il paese.
Un paese che vede, dopo la berlusconizzazione e dopo il montismo, il profilarsi di un'involuzione democratica: penso alla manomissione silenziosa della Costituzione (dai diritti del lavoro fino all'introduzione del pareggio di bilancio); al ruolo solo apparentemente nascosto giocato dai poteri forti nell'indicare la rotta politica; al peso delle organizzazioni (non elette) sovranazionali che dettano le linee della politica economica; al condizionamento delle masso-mafie sulla classe dirigente; alla negazione della volontà popolare che nei referendum ha indicato la strada della difesa dei beni comuni; alla disintegrazione delle autonomie locali, uniche forme di democrazia diretta; all'impossibilità di vedere, ancora, un riconoscimento legislativo per quanti vivono ai margini dei diritti civili. Ci sono dunque tutte le condizioni per la creazione di una alternativa politica e di governo che risponda a questo quadro nazionale drammatico. La società civile deve dunque compiere un passo in avanti, rivendicando il diritto al presente prima ancora che al futuro, facendosi protagonista di questa sfida che non può essere delegata a nessuno riguardando la stessa vita di ciascuna e ciascuno di noi. Per questo ci vediamo a Roma al Teatro Eliseo, il 12 dicembre, per confrontarci e decidere quale strada intraprendere, i contenuti e le modalità di questa iniziativa che è il Movimento Arancione come laboratorio aperto in cui in moltissime e moltissimi, credo, potranno trovare il proprio spazio di diretta partecipazione. Perchè, come scrisse Hemingway, "non chiedere mai per chi suona la campana. Essa suona per te".”
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