martedì 11 dicembre 2012

Rubano i vestiti dei poveri

Beccati a ripulire un cassetto, in manette due pregiudicati di Ercolano 

Vico Equense - Esperti a rubare vestiti destinati ai poveri, capaci di scassinare i cassonetti utilizzati per la raccolta degli indumenti da «riservare» ai bisognosi con chiavi contraffatte. Avevano tentato l’ennesimo colpo grosso la notte scorsa a Vico Equense, ma sono stati bloccati in tempo da due carabinieri che, per una semplice coincidenza, si trovavano a via Caccioppoli. Li hanno visti mentre caricavano l’autovettura di vestiti destinati ai poveri. Un caso più unico che raro in penisola sorrentina: ecco perché la coppia di ladri è stata arrestata. Accusati di furto aggravato di 50 chili di indumenti finiscono nei guai Carlo Piccolo, 51 anni, e Liberato Cozzolino, 37 anni, entrambi residenti ad Ercolano, in via San Vito. Entrambi erano volti già noti alle forze dell’ordine. I due avevano deciso di arrivare in penisola sorrentina per proseguire in quella che era una sorta di «vocazione»: ovvero rubare vestiti destinati ai poveri. Piccolo e Cozzolino, infatti, hanno precedenti simili ma in altre città dell’hinterland napoletano. I due uomini sono stati «pizzicati » poco prima della mezzanotte, da due carabinieri, liberi dal servizio, mentre, in via Caccioppoli, stavano praticamente caricando sull’automobile con cui erano giunti a Vico Equense, gli abiti usati che erano stati ritrovati all’interno del cassonetto per la raccolta degli indumenti da donare ai poveri. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine i ladri erano riusciti ad avere la «meglio» sul lucchetto del cassonetto con una chiave del tutto contraffatta, limata nella parte dei denti. Mentre stavano «ripulendo » il cassetto sono spuntati a sorpresa due carabinieri della stazione di Vico Equense. Non in servizio, i due militari - al comando del capitano Leonardo Colasuonno - si trovavano a passare per quella strada per una casualità. Immediatamente bloccati e trasferiti in caserma, Piccolo e Cozzolino sono stati condotti agli arresti domiciliari in attesa del giudizio con rito direttissimo che si è tenuto nella mattinata di ieri: hanno richiesto ed ottenuto i termini a difesa. C’è stata poi la conferma della misura dei domiciliari. L’autovettura usata per rubare gli indumenti, gli abiti già rubati e messi nel veicolo, per un peso complessivo di circa 50 kg, e sei chiavi contraffatte in possesso dei malviventi, sono state sottoposte a sequestro. (Fonte: Metropolis)

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