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Per garantire il monitoraggio e il costante dialogo sul tema, inoltre, presso l'assessorato è stato istituito un tavolo tecnico, a cui partecipano le organizzazioni professionali agricole, Confindustria, Confartigianato, Cna e il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che continuerà ad operare in sinergia con la struttura regionale. “Ovviamente – prosegue - visto che la mozzarella di bufala campana Dop viene prodotta per il 7% nel basso Lazio e per l'1% tra Foggia e Venafro proporrò agli assessori all'Agricoltura delle regioni coinvolte (Lazio, Puglia e Molise) di aderire al nostro sistema di tracciabilità di filiera e al Ministero per le Politiche Agricole e Forestali di modificare la normativa vigente perché venga esteso all'intero territorio nazionale l'obbligo per tutti gli operatori della filiera lattiero casearia bufalina di aderire ad un sistema di tracciabilità anche utilizzando la piattaforma informatica presente presso l'Orsa. “Infine, è nostra intenzione chiedere al Ministero che negli stabilimenti in cui si utilizza esclusivamente latte idoneo proveniente dall'areale Dop e che aderiscono ad un efficace sistema di tracciabilità che certifichi la provenienza delle materie prime lavorate possano essere prodotti anche altri formaggi a base di latte di bufala. L'obiettivo è quello di valorizzare ulteriormente uno dei fiori all'occhiello delle produzioni regionali e, contestualmente, garantire sicurezza e trasparenza ai consumatori”, conclude la Nugnes.
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