|
Aldo Starace |
Vico Equense - Caro amico mio,
mi ritorni in mente quando, agile come un gatto, ci aiutavi a montare gli stand della Festa dell’Unità a Moiano.
Erano gli anni ottanta e tu eri solo il “nipote di don Raffaele”.
Poi, diventasti dei nostri.
E non era una scelta facile. A Vico, a Moiano, significava stare dalla parte dei perdenti.
Si, ci voleva tanto coraggio, tanta coerenza, tanta convinzione nelle proprie idee.
E tu le hai sempre avute.
Come quando rifiutasti il “posto” all’ospedale, che ti era stato offerto da un partito di governo perché non ha mai voluto vendere la tua dignità e rinnegare le tue idee.
La tua schiena è stata sempre dritta.
E tu non ci hai, non mi hai, mai lasciato solo.
Anche quattro anni fa quando ti ho coinvolto nell’ avventura del In Movimento per Vico.
Ti sei lasciato coinvolgere con entusiasmo, ben sapendo che era una missione impossibile.
Ma andava fatto, così mi dicesti. Per coerenza con la nostra storia, perchè una chance andava offerta a tutti quelli che la pensavano in “direzione contraria”; perché era giusto, a prescindere dalle possibilità di vittoria.
Eri fatto così.
Così mi piace ricordarti.
E così tutti ti ricorderanno.
Aldo Starace
Nessun commento:
Posta un commento