sabato 28 marzo 2015

Abusivismo, Caldoro a Renzi: «Stop alle ruspe»

Il governatore: «Salvare le case di necessità». In Campania 70mila ordinanze di demolizione 

Fonte: Paolo Mainiero da Il Mattino

Ed ecco che, puntuale come sempre, sulla campagna elettorale piomba la questione degli abbattimenti delle case abusive. A ritirarla fuori dall'armadio e a darle una spolveratina ci pensa direttamente il governatore Caldoro che chiede un incontro urgente a Renzi per salvare le case cosiddette di «prima necessità». Il presidente della Regione - fanno sapere da palazzo Santa Lucia - solleciterà il governo a occuparsi della questione tenendo conto anche della legge approvata in Senato che disciplina le priorità nella demolizione degli immobili abusivi. In precedenza, Caldoro, raccogliendo le richieste dell'Ancie delle associazioni «Prima casa di necessità», aveva inviato una lettera a Renzi, al sottosegretario Graziano Delrio e al ministro per le Riforme Maria Elena Boschi senza, però, ricevere risposta. Come in un copione già scritto, il coordinatore regionale di Forza Italia Domenico De Siano ha subito fatto sapere che il capogruppo alla Camera Renato Brunetta porrà la questione al presidente della Camera Laura Boldrini perché la proposta di legge approvata al Senato venga discussa a Montecitorio come prioritaria per la minoranza. «La questione dello stop agli abbattimenti delle case di prima necessità è un'assoluta priorità. Ci auguriamo conferma Brunetta-che il sostegno che il Pd aveva mostrato in Senato tomi a farsi sentire anche a Montecitorio». Tuttavia il Pd, che a Palazzo Madama votò a favore, non ha intenzione di fare la stessa cosa alla Camera e senza i suoi voti la legge non potrà mai passare.
 
Ma l'importante, per Forza Italia, è che la questione sia stata rispolverata e rimessa al centro del villaggio cosi da poter diventare battaglia da campagna elettorale. Del resto, il centrodestra cavalcando la difesa degli abusivi ha vinto più di un'elezione. Compresa quella che nel 2010 portò Caldoro alla presidenza della Regione. Cinque anni fa Berlusconi, allora presidente del consiglio, venne a Napoli per sostenere l'attuale governatore e incontrò una delegazione dei comitati anti-demolizioni promettendole un intervento del governo. Che però non si concretizzò perché la Lega si mise di traverso. Oggi arriva la richiesta di un incontro a Renzi. Nel frattempo, Forza Italia candiderà alle regionali Raffaele Cardamuro, il leader dei comitati anti-ruspe. Secondo un'indagine di Legambiente presso gli uffici tecnici dei comuni delle province di Napoli e Salemo sono 32.176 le ordinanze di demolizioni emesse dai comuni, ma solo 669 quelle eseguite. A quelle vanno aggiunte le altrettante emesse dalla Procura. Insomma, in Campania c'è una città abusiva che vota. Problema antico, quello dell'abusivismo edilizio e delle demolizioni, che il centrodestra si è intestato incuneandosi nei vuoti lasciati dalla legge. Il più clamoroso, quello provocato dal pasticcio del condono edilizio del 2003: la Campania è l'unica regione che non ha potuto usufruire del la sanatoria perché la legge regionale che avrebbe dovuto recepire la normativa nazionale ù bocciata dalla Corte Costituzionale. Erano gli anni della giunta Bassolino. Ma ancora aperti sono anche i condoni del 1985 e del 1994: vi sono decine di migliaia di domande presentate nei termini di legge e ancora non evase per la cattiva burocrazia degli uffici comunali. Fatto sta che il fenomeno è cresciuto spaventosamente fino a diventare vera emergenza sodale con comitati anti-ruspe nati un po' ovunque (da Ischia a Torre del Greco) e con i sindaci (anche di centrosinistra) propensi a una nonna che blocchi le demolizioni e che si sono fatti un po' di conti: per abbattere più di 70mila immobili abusivi servirebbero decine di anni e soprattutto i soldi, tanti soldi. Ora Caldoro e Forza Italia rilanciano la proposta di salvare le case di necessità, secondo la scaletta delle priorità indicata in undici punti nella proposta di legge votata in Senato: in sostanza, vanno prima colpiti gli abusi più gravi (i primi dieci dell'elenco) e infine gli immobili abitati da nuclei familiari che non dispongono di altra soluzione abitativa. Immobili (le cosiddette case di necessità) che, manco a dirlo, sono la stragrande maggioranza. E ieri sera a Sant'Antonio Abate Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia del Senato, ha incontrato il comitati per il diritto alla prima casa.

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