Francesco Alfano |
Castellammare di Stabia - Dopo un tour di presentazioni in giro per l’Italia, dalla Sicilia al Piemonte, il libro “Asharam dove Gandhi ha sconfitto la camorra” sarà presentato anche nella sua Castellammare, domenica 7 giugno dalle 19.30 al cinema Montil, sala Annibale Ruccello, evento aperto alla cittadinanza. La presentazione è organizzata dai presidi locali di Libera e Legambiente, associazioni che hanno fortemente sostenuto il progetto letterario dell’autore esordiente Carmine Iovine, al punto da patrocinarlo a livello nazionale. Il 7 giugno, oltre all’autore, interverranno il Vescovo Francesco Alfano, l’editore Rosario Esposito La Rossa, il referente di Libera Napoli Antonio D’Amore, con interventi dei rappresentanti delle associazioni cittadine citate nel libro: Gli Amici della Filangieri, il circolo Legambiente Woodwardia e la Casa della Pace e la Nonviolenza. La storia raccontata, ha come protagonista il giovane Aldo e si svolge tra Gragnano e Castellammare di Stabia, quella che l’autore definisce la “terra dell’Asharam”, ovverosia la provincia sud di Napoli, circondata dai monti Lattari, porta d’ingresso della penisola sorrentina. Aldo, che inizialmente odia la sua terra e vuole abbandonarla, impara a conoscerla attraverso un percorso di crescita interiore che lo porterà a conoscere l’Asharam, palazzina confiscata al clan D’Alessandro nel quartiere Santa Caterina.
La storia continua conducendo il lettore prima in Sicilia, presso l’incantevole arcipelago delle Egadi, poi in Salento e lungo il millenario Cammino di Santiago. Aldo tornerà a casa maturato da un’esperienza di vita che lo porterà ad amare la sua terra e fare di tutto pur di difenderla. Una narrazione circolare, fatta di viaggi ma anche di approfondimenti sulle vicende di camorra, inquinamento e di malapolitica che hanno devastato la terra dell’Asharam. Dai primi guappi alla cruenta faida Imparato-D’Alessandro, dal processo Maglio all’ultimo scioglimento del consiglio comunale di Gragnano per infiltrazioni camorristiche, dall’inquinamento del mare e dei corsi d’acqua all’abusivismo sul vasto patrimonio storico-archeologico. Un libro capace di alternare vicende negative, ben documentate, a racconti di impegno civile, intersecandole con le storie delle tante vittime innocenti di camorra come Giancarlo Siani e Mimmo Beneventano. Per l’autore questo: “Non è il solito libro sulla camorra, come ce ne sono a decine, ma è una sorta di adunata letteraria alla passione civile. I beni confiscati riutilizzati socialmente sono posto ideali, prima ancora che materiali. Si trovano al centro tra due modelli culturali, quello della prepotenza e della strafottenza da una parte e quello della responsabilità e dell’impegno civile dall’altra. Difendere, vivere, proteggere, sviluppare questi luoghi significa proporre un modello culturale da cui ripartire per una società migliore; abbandonarli, mortificarli, dimenticarli significa far vincere le organizzazioni criminali e la malapolitica, e tutto ciò che esse rappresentano di negativo” .
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