giovedì 4 giugno 2015
Un progetto per salvare gli squaletti nel Golfo
MedSharks monitora le uova di gattopardi nel banco di Santa Croce a Vico Equense: dal 12 al 14 giugno il BioBlitz per proteggerle dalle minacce dell’uomo
Fonte: Pasquale Raicaldo da la Repubblica
Vico Equense - Ci sono Pino Daniele e Sam, in ossequio alla Cristoforetti, ma anche Irene, Dory e il simpatico Raffiluccio, ‘o meglio gattuccio. In realtà ci saranno: perché nasceranno a breve. Sono gli squaletti (per l’esattezza gattucci maggiori o gattopardi, Scyliorhinus stellaris il nome scientifico) in embrione nella “nursery” più grande d’Italia, una vera e propria oasi per la riproduzione: il banco di Santa Croce, a Vico Equense, nel Golfo di Napoli. E per proteggerli dalle insidie del mare e, soprattutto, dell’uomo scendono in campo gli angeli custodi di “MedSharks”, l’associazione per lo studio e la tutela degli squali nel Mediterraneo. Già, perché – come spiega la ricercatrice Eleonora de Sabata, responsabile del progetto – “nonostante sia proibito, bracconieri e pescatori della domenica vengono a pescare qui e spesso le loro lenze si incocciano fra gli scogli: gli strattoni per recuperarle strappano decine di gorgonie, con il loro carico di uova”. E quei gattopardi, così, non nasceranno mai.
Di qui l’esigenza di prendersi cura delle uova, marcandole, e ripulendo il banco di Santa Croce, periodicamente, dalle lenze depositate sui fondali. Le stesse che hanno ucciso, qualche settimana fa, una femmina adulta di gattopardo, probabilmente una mamma. Ma il progetto di “Medsharks” prevede anche la fotoidentificazione dei gattopardi adulti, in particolare le femmine che qui vengono a deporre le uova: “Sono squali a pois – spiega la de Sabata – e la loro mappa genetica è nella distribuzione delle macchie, che ci consente di comprendere se l’esemplare è già stato qui, in passato, ricostruendo le abitudini riproduttive di un animale di cui si sa ancora poco”. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’opportunità di preservare un luogo fondamentale per il futuro di una specie, il gattuccio maggiore, inserito nella lista rossa delle specie a rischio d’estinzione dalla IUCN, l’Unione per la Conservazione della Natura, è stato organizzato, dal 12 al 14 giugno, il 3° BioBlitz “Adotta uno squaletto”. Grazie al contributo del Bikini Diving di Castellammare di Stabia e con la collaborazione dei volontari dell’associazione “Obiettivo Mare”, saranno ripulito il banco e censite le nuove uova di gattuccio. “E’ un’operazione di citizen science, con i cittadini che danno una mano, in concreto, ai ricercatori” spiega l’esperta. “Chiunque – aggiunge – può dare il suo personale contributo, e non solo con una piccola donazione (per info www. uovodigattuccio. it; info @ medsharks.org; pagina Facebook 3° BioBlitz Adotta uno squaletto)”. Qui, in Campania, prende forma del resto l’unico progetto al mondo di monitoraggio sulle uova di uno squalo. Buon per il gattopardo, che rischierebbe, altrimenti, l’estinzione: i numeri parlano di una diminuzione del 99% degli esemplari nel Tirreno nelle retate di campionamento degli ultimi venti anni. Quanto basta per ispirare il progetto di tutela a beneficio di uno squalo completamente inoffensivo per l’uomo, che è solito vivere fra le rocce a una profondità compresa tra i 20 e i 60 metri, raggiungendo una lunghezza massima di un metro e mezzo. “Saranno anche squali, ma la loro vita è difficilissima – spiega la de Sabata – ancor prima della nascita. In quest’oasi che è l’area del banco di Santa Croce, le lenze dei pescatori, ma anche gli altri organismi – stelle marine, molluschi, pesci – sono minacce costanti, dalle quali cerchiamo di preservare i futuri gattopardi”. I gattucci maggiori depongono uova tutto l’anno, circa quaranta sono quelle al momento sotto osservazione nel mare tra Vico Equense e Castellammare di Stabia: per la schiusa bisogna attendere un periodo non inferiore ai sei mesi. Così, Pino Daniele o Dattilo (dal nome di una delle navi della Guardia Costiera impegnate nel canale di Sicilia per il recupero dei migranti), Irene o Dory potranno nascere in sicurezza. Diventando squaletti in piena regola, nel mare del Golfo di Napoli.
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