«Costi troppo alti per processi e demolizioni»
Fonte: Viviana Lanza e Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
In un solo anno la Procura di Napoli ha eseguito 116 demolizioni, mentre 3.694 sono i nuovi procedimenti in materia di edilizia e urbanistica e 4.269 quelli conclusi. Sono numeri di una Procura efficiente sul fronte della lotta all'abusivismo. Questo impegno richiede però tempo e costi. Molti sindaci del Napoletano guardano con favore alla proposta di legge varata dalla giunta regionale; consentire ai Comuni di acquisire al proprio patrimonio gli immobili irregolari per poi fittarli agli occupanti, purché si tratti di «abusi di necessità» e che gli alloggi non siano stati realizzati in contrasto con interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell'assetto idrogeologico. Il che consentirebbe di assicurare un tetto ai cittadini scongiurando procedimenti penali, che mediamente durano tra i sei e gli otto anni, e di risparmiare le spese legali e quelle di abbattimento, che si aggirano rispettivamente sui 18mila euro e sui 30mila euro. «La normativa vigente spiega il procuratore Nunzio Fragliasso, capo del pool antiabusivismo e attuale reggente della Procura prevede già la possibilità che i Comuni, acquisiti al patrimonio comunale gli immobili abusivi, anziché demolirli li destinino a un prevalente interesse pubblico o li diano in assegnazione ai soggetti che hanno diritto agli alloggi di edilizia residenziale popolare.
Ma i Comuni devono fare buon uso di tale facoltà ed evitare che essa si risolva in una sanatoria generalizzata in favore degli autori degli abusi». «Oltre che a evitare i cosa di demolizione quel meccanismo risolverebbe questioni che si trascinano da troppi anni», osserva Massimo Pelliccia, sindaco di Casalnuovo. Qui, nel 2006, furono individuati 72 appartamenti abusivi 58 dei quali sono stati demoliti. I restanti 14, invece, sono stati acquisiti al patrimonio comunale e lasciati alle persone che vi abitavano a fronte del pagamento di una indennità di occupazione. Ne sono scaturiti numerosi contenziosi legati proprio al mancato versamento di quelle somme. Un pasticcio che, adesso, potrebbe essere risolto proprio dal ddl varato dalla giunta. A Nord di Napoli, il problema dell'abusivismo tocca anche Casavatore e Villaricca. In quest'ultimo centro non si contano le costruzioni realizzate in difformità rispetto al titolo abilitativo, ma senza le quali molte famiglie non avrebbero un tetto. Ecco perché, secondo il sindaco Rosaria Punzo, la sanatoria ipotizzata dalla Regione «può essere utile per costringere gli occupanti abusivi a pagare una somma a titolo di sanzione, pur non privandoli della casa che occupano da anni». A sud di Napoli, invece, il fenomeno dell'abusivismo coinvolge soprattutto il Vesuviano. A Torre del Greco l'amministrazione si batte al fianco delle famiglie che rischiano di vedersi demolite le case costruite abusivamente ; «La proposta della Regione è positiva, a patto che coinvolga tutti i 23 Comuni della zona rossa del Vesuvio - spiega il sindaco Ciro Borriello - Altrimenti si rischia di agevolare poche famiglie e penalizzarne tante altre che hanno realizzato abusi di necessità». Un commento positivo arriva anche da Giosuè Starita, sindaco di Torre Annunziata, secondo il quale bisogna fissare dei limiti: «La norma proposta dalla Regione può essere utile per gli abusi realizzati negli anni Sessanta. Tuttavia occorre escludere qualsiasi possibilità di sanatoria per i fabbricati frutto di operazioni speculative o costruiti da persone legate alla camorra». E a Sorrento? Qui non si contano i fabbricati realizzati in violazione del Piano urbanistico territoriale (Put) approvato dalla Regione nel 1987. Un'emergenza che, secondo il sindaco Giuseppe Cuomo, va rapidamente affrontata: «Per le amministrazioni regionali susseguitesi nel tempo, quello delle costruzioni abusive è stato solo un tema da campagna elettorale. Da troppo tempo si attende una decisione in merito». Anche a Ischia, dove dal 1985 a oggi sono stati realizzati circa 120mila abusi edilizi, la proposta della giunta regionale è vista con favore. Qualcuno, come il sindaco di Forio Francesco Del Deo, va addirittura oltre: «Bene la misura proposta dalla giunta, che salverà dalla demolizione molti edifici. Quello che serve, però, è un nuovo condono che definisca una volta per tutte la sorte di tanti edifici».
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