Fonte: Maria Elefante da Il Mattino
Castellammare di Stabia - «La grande tradizione cantieristica di Castellammare non può rimanere appesa a un filo». Le parole del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca suonano come un ultimatum. Se lo stabilimento Fincantieri non avrà il bacino, il Sud rischia di uscire fuori dalle logiche di mercato e non essere più competitivo. La preoccupazione di De Luca emerge in una sala della stazione marittima gremita. L'occasione è stata la presentazione del piano operativo dell'Autorità di sistema Portuale del basso Tirreno di cui Castellammare fa parte insieme a Napoli e Salerno - al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. Tra armatori, imprenditori, amministratori e addetti ai lavori anche il sindaco di Castellammare Antonio Pannullo. Seduto in prima fila nel pubblico, il sindaco, con ampi cenni del capo, ha annuito condividendo l'appello del governatore De Luca «Sediamoci a un tavolo istituzionale al ministero delle Infrastrutture - ha detto De Luca rivolgendosi al ministro Delrio - decidiamo cosa vuole fare Fincantieri, dove vuole investire, come vuole investire, in modo da dare tranquillità, prospettiva e futuro agli operatori del settore». A poche settimane dal varo del troncone dell'unità logistica militare Lss, De Luca cerca risposte. Alla cerimonia nel cantiere stabiese partecipò anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il presidente del Gruppo Fincantieri Giampiero Massolo.
Entrambi rassicurarono gli operai e la città annunciando la realizzazione di un'altra unità militare da realizzare, questa volta, interamente, n lavoro, secondo il governo, non mancherebbe. «Ho già incontrato Fincantieri - ha risposto Delrio - mi ha confermato di voler puntare su Castellammare. Ma la convocheremo di nuovo. Ragioneremo di un programma di sviluppo di medio e lungo periodo. De Luca ha ragione, con Fincantieri va fatto questo programma». L'obiettivo è quello di raggiungere una sicurezza a medio-lungo termine. Una riflessione a cui si lascia andare anche il presidente dell'Autorità portuale: «Il bacino è un investimento molto rilevante che Fincantieri non può fare se l'impianto di Castellammare non ha un portafoglio ordini molto rilevante - ha spiegato Pietro Spirito – quindi bisogna ragionare innanzitutto affinchè si possa far crescere le commesse e poi quando queste saranno certezze si ragionerà con Fincantieri anche sul tema del bacino, oggi sarebbe prematuro, ma l'importante è allargare subito la capacità produttiva dello stabilimento». Ed è in questo contesto che entro luglio ci sarà il taglio della prima lamiera della nuova nave militare. «Siamo soddisfatti che nel piano triennale dell'Autorità Portuale siano state recepite le nostre istanze – ha spiegato il sindaco Pannullo - in questo quadro si inserisce la volontà di De Luca di sollecitare il governo nazionale ad adottare tutte le misure, anche di natura infrastrutturale, affinchè il cantiere stabiese torni competitivo, al netto delle commesse che garantiscono lavoro fino al 2020. Se il governo punta sul Sud non può escludere il cantiere di Castellammare».
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