Continuano gli sbarchi sulle coste italiane. In fuga da guerra e fame
Penisola sorrentina - Il costante incremento dei flussi dei migranti in arrivo dalle coste dell’Africa del nord, ha indotto l’associazione nazionale Comuni italiani (Anci) a definire, insieme con il Ministero dell’Interno, un piano nazionale di ripartizione dei richiedenti asilo e dei rifugiati, con l’obiettivo di realizzare un sistema più idoneo ad assicurare una distribuzione sostenibile e flessibile dei posti da destinare all’accoglienza di questi. In Penisola sorrentina sono previsti 240 rifugiati, ma non ci sono locali: si punta all’aiuto dell’Arcidiocesi. “L’accoglienza ai migranti – ha detto il Vescovo Francesco Alfano - ci vede come Chiesa in prima linea, ma in maniera silenziosa e costruttiva. E siamo pronti a collaborare con i Comuni per risolvere il problema dell’assenza di strutture e ottemperare a tutto.” I Sindaci si sono dichiarati pronti a stipulare una sorta di protocollo consortile per un progetto di accoglienza da passare al vaglio della prefettura di Napoli. Stando alle indiscrezioni, però, al primo appello per un incontro non c’è stata una risposta con una data precisa. Fino a oggi solo 27 comuni su 92 hanno accolto migranti. Il piano d'accoglienza degli 8.802 migranti che il governo intende distribuire nei comuni della provincia di Napoli sembra ancora in alto mare. La strada che conduce a una migliore accoglienza per ora sembra essere quella dei bandi Sprar che coinvolgono gli Enti locali nella gestione diretta dei centri, per questo c’è bisogno di un ruolo attivo dei sindaci, nell’organizzazione dei servizi di accoglienza. Sui social si continua a dibattere, con prese di posizione in gran parte critiche. Intanto continuano gli sbarchi di migranti sulle coste italiane. Questa mattina al porto di Reggio Calabria è attraccata la nave «Vos Prudence» con a bordo 649 persone. Si tratta di 581 uomini e 63 donne, di varie etnie centroafricane e asiatiche; tra loro anche minori non accompagnati. Molti di loro presentavano segni di tortura e di sofferenze subite in Libia o durante il tragitto. Alcuni avevano anche ferite da arma da fuoco. In questi giorni le condizioni meteo sono abbastanza favorevoli e il mare piatto favorisce le massicce partenze dalle coste della Libia, anche se poi le imbarcazioni vecchie e malandate si ritrovano spesso in difficoltà alla deriva.
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